La Russia ha più uomini, mezzi, risorse: o la Nato entra in campo o Kiev perderà

Se dunque il conflitto in Ucraina si decide sul campo di battaglia dobbiamo trarne le conseguenze. Nella guerra di attrito i russi sono avvantaggiati per ragioni demografiche, militari e materiali. Sono di più, hanno più armi e più risorse degli ucraini. Noi occidentali, in ordine rigorosamente sparso, abbiamo compensato finora questo squilibrio. Inviando soldi, armi, addestratori e diverse migliaia di volontari – rilevante il corposo afflusso di soldati polacchi – per aiutare gli ucraini a difendersi dai russi. Ma i magazzini europei sono quasi vuoti, perché erano già mezzo vuoti all’inizio di una guerra in Europa che consideravamo inconcepibile. Scarseggiano le armi, soprattutto le munizioni. Né gli americani sono disposti a scoprirsi sul fronte anti-cinese per frenare l’invasione russa in Ucraina. E decisivo: le opinioni pubbliche europee continuano a pensare di cavarsela con le sanzioni – spesso aggirate – e qualche sistema d’arma, perché culturalmente impermeabili alla logica di guerra. Quella americana non pare orientata a ripetere sbarchi in Sicilia o Normandia.

La cacofonia di Ramstein conferma la varietà degli approcci atlantici allo scontro, parallela al crescente compattamento dei russi in nome della “grande guerra patriottica 2.0”. Ciò dovrebbe aprirci gli occhi sulla deriva del conflitto. Continuando lungo questo piano inclinato, prima o poi l’invio periodico e limitato di armi ai combattenti ucraini non basterà più. Bisognerà considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina. A quel punto ci scopriremo di fronte alla scelta che abbiamo finora evitato di considerare: fare davvero e direttamente la guerra alla Russia oppure lasciare che la Russia prevalga. Questo bivio “impossibile” si sta avvicinando, a vantaggio di Mosca. La consapevolezza dei costi umani, morali e geopolitici di un eventuale collasso di Kiev potrebbe indurre noi occidentali – americani con contorno di satelliti europei – a tentare di congelare lo scontro per il tempo necessario a inventare una convivenza pacifica fra russi e ucraini. Altrimenti ci resterà la scelta fra una catastrofe e una vergogna. Peggio: una miscela delle due.

LA STAMPA

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