Farmaci introvabili: cosa possiamo fare? Cosa può fare la farmacia? E che differenza c’è con gli «indisponibili»?

di Maria Giovanna Faiella

I farmaci di uso comune diventati introvabili

Fare il giro delle farmacie pur di trovare il medicinale necessario: per tanti pazienti il problema dei farmaci «introvabili» non è nuovo.

Negli ultimi tempi, però, la situazione è peggiorata e gli stessi farmacisti hanno segnalato che fanno più fatica a reperire alcune categorie di medicinali di uso comune — e si sta allungando la «lista dei farmaci temporaneamente carenti».

Ecco allora cosa sapere e alcuni consigli.

Il «caso» dell’ibuprofene e del paracetamolo

Cosa sta accadendo? Ci sono diverse cause.

È aumentata notevolmente la richiesta di alcuni prodotti,come ibuprofene e paracetamolo. Nella maggior parte dei casi il farmaco carente può essere sostituito con l’equivalente (o generico) e, laddove possibile, le farmacie hanno contribuito e contribuiscono a sopperire alle carenze con preparati galenici, come nel caso dell’ibuprofene in versione sciroppo per i bambini.

Farmaci che «spariscono» a intermittenza

Ci sono, poi, altri motivi che stanno provocando un aumento della carenza dei farmaci.

A causa delle crisi internazionali, si è aggiunta la scarsità di alcune materie prime necessarie per produrre le confezioni ma anche di principi attivi che provengono dall’estero.

I provvedimenti

L’Agenzia italiana del farmaco monitora costantemente la temporanea irreperibilità sul mercato nazionale di medicinali, in particolare di quelli indispensabili per la cura di determinate patologie.

In base alle norme in vigore, le aziende farmaceutiche titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio sono tenute a segnalare all’AIFA, con un anticipo di quattro mesi, che si verificherà una carenza del farmaco, di solito dovuta a problemi di produzione o a un aumento imprevisto della richiesta, o a cessata commercializzazione del prodotto.

Quando l’AIFA riceve la comunicazione, verifica se c’è un problema di sanità pubblica in modo da adottare i provvedimenti necessari coinvolgendo, se è il caso, i professionisti sanitari e le componenti della filiera, produttori, grossisti, importatori, farmacie.

Se il medicinale non può essere sostituito, perché non esistono equivalenti in commercio, viene rilasciata l’autorizzazione per l’importazione al titolare dell’autorizzazione in commercio del farmaco o alle strutture sanitarie interessate (Asl, farmacie ospedaliere).

Cosa fare se non si riesce a trovare il farmaco?

In ogni caso, se non riuscite a trovare il vostro medicinale in farmacia, per non interrompere le cure, rivolgetevi sempre al vostro medico curante (o allo specialista) che vi prescriverà un medicinale equivalente, se esiste, o una terapia alternativa.

Potete anche verificare se il vostro medicinale è inserito nella lista dei «farmaci temporaneamente carenti», sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco, che riporta in ordine alfabetico le informazioni sul prodotto mancante (sia principio attivo che nome commerciale), la data di inizio della carenza e quella prevista per il ritorno in commercio, i motivi per cui manca, i suggerimenti su cosa fare, l’esistenza o meno di un farmaco equivalente, cioè una «copia» del farmaco di riferimento (di marca) presente sul mercato già da molti anni e il cui brevetto sia scaduto, con lo stesso principio attivo, stessa forma farmaceutica e via di somministrazione (per esempio: compresse, sciroppo, soluzione iniettabile ecc), stesso dosaggio.

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