Così Soumahoro e l’Usb Caruso dettavano legge tra i braccianti
Ad oggi, sia Soumahoro che Caruso sembrerebbero agire nell’ombra del ghetto, delegando ai loro uomini gli affari. «Abbiamo paura di Usb e di Lega Braccianti», raccontano infatti i lavoratori di Torretta Antonacci. Entrambi hanno scelto il silenzio, tanto che proprio Usb non ha risposto a nessuna delle accuse mosse nei loro confronti ma anzi, riferiscono a Il Giornale fonti Usb che preferiscono restare anonime, «non è il caso di parlare di Soumahoro visto i casini che ci sono stati tra noi e lui».
Insomma, gli slogan sono gli stessi: da «libertà e autogestione» per Soumahoro a «certe leggi hanno armato le mani dei padroni» di Caruso, in un contesto in cui – stando alle testimonianze – quei padroni sembrerebbero proprio loro.
IL GIORNALE
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