Calenda: «Il Pd andrebbe con i Cinque Stelle anche se fossero i nazisti dell’Illinois»

Lei dice di voler fare un’opposizione costruttiva. Significa che potreste anche votare dei provvedimenti del governo Meloni?
«Se sono giusti, certo. Noi, pur stando all’opposizione, votammo dei provvedimenti del governo Conte quando ci fu l’emergenza Covid. È chiaro che se ci dovesse essere un piano sulle bollette consistente e serio come quello che abbiamo presentato noi, parteciperemmo al voto ma questo non vuol dire votare la fiducia al governo, vuol dire che su temi concreti c’è la possibilità di dare i nostri voti. E spero che così si regolino tutte le opposizioni».

Sembra difficile.
«E allora vuol dire che si condannano al suicidio. Sarebbe un errore clamoroso, nel momento in cui la crisi economica sta diventando una crisi sociale di portata incredibile, essere così irresponsabili da scegliere di avere un’opposizione pregiudiziale».

Calenda, come giudica i primi passi della nuova maggioranza?
«Un disastro. Si è spaccata sulla Ronzulli, sui famigli e sui ministeri che interessano a Berlusconi. Forza Italia ha una gestione domestica della politica. Sì, lo spettacolo peggiore lo sta dando FI. La loro è una coalizione solo sulla carta. E il loro rischia di essere uno dei governi più deboli della storia repubblicana in uno dei momenti peggiori della storia repubblicana».

Meloni lascia intendere che comunque dopo di lei ci sono solo elezioni.
«Non lo decide lei ma un signore che si chiama Sergio Mattarella. Peraltro se andiamo al voto adesso ci ricoverano tutti quanti per un trattamento sanitario obbligatorio. Qui c’è un Paese da governare».

CORRIERE.IT

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