Pensioni, come cambiano a ottobre tra bonus, rivalutazione e anticipo del recupero inflazione

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Gli adeguamenti in attesa del 2023

Il grande adeguamento delle pensioni, rivalutate in base ai dati definitivi sull’inflazione del 2022, si avrà a gennaio prossimo(con un allarme già lanciato dall’Ufficio parlamentare di bilancio che ha calcolato una ripercussione di questo adeguamento difficilmente inferiore ai 25 miliardi di euro). Ma prima di arrivare a quell’importante appuntamento, i circa 16 milioni di italiani titolari di prestazioni pensionistiche si avvantaggeranno di un conguaglio, di un anticipo e di un bonus. A partire da ottobre, dunque, le pensioni saranno più alte, grazie all’anticipo della rivalutazione degli assegni, un ulteriore innalzamento ci sarà dal primo novembre con il conguaglio per il calcolo della perequazione per l’anno 2021.Vediamo allora più nel dettaglio questi aumenti.

Il decreto Aiuti bis: rivalutazione e anticipo

Il decreto Aiuti bis nell’articolo 21 del dl ha previsto due binari per attuare l’anticipo delle rivalutazioni:
* Una rivalutazione dello 0,2%, a recupero dell’inflazione del 2021, rivolto a tutti i pensionati;
* Un anticipo rispetto al gennaio prossimo del 2% sulla base del calcolo dell’inflazione 2022. In questo secondo caso, la platea degli interessati è solo quella di coloro che percepiscono pensioni di importo fino a 2.692 euro (ovvero 35 mila euro all’anno). Per loro, l’aumento totale per quest’anno sarà del 2,2%.

Il decreto Aiuti ter: bonus 150 euro (non per tutti)

Sempre a novembre, grazie a quanto previsto dal decreto Aiuti ter, verrà erogato il nuovo bonus da 150 euro. Gli interessati sono i pensionati che nel 2021 abbiano avuto un reddito personale assoggettabile ad Irpef, al netto dei contributi, non superiore a 20mila euro.

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