Smart working, caos regole nei ministeri: dal tetto ai giorni allo stop ai buoni pasto

di Diana Cavalcoli

Smart working, caos regole nei ministeri: dal tetto ai giorni allo stop ai buoni pasto

Se per i lavoratori delle aziende private il decreto Aiuti Bis non ha portato l’attesa proroga dello smart working semplificato (neanche per i fragili e i genitori under 14), nelle Pubbliche amministrazioni centrali le regole sono dettate dai «Piao», ovvero i Piani integrati di attività e organizzazione. Che, però, sono diversi da ministero a ministero con il risultato di una situazione a macchia di leopardo. Vediamo quali sono le regole attuali. lavoro agile

Nuove regole

Il Piao è il documento unico di programmazione e governance che dal 30 giugno 2022 assorbe molti dei piani che finora le Pubbliche amministrazioni italiane erano tenute a predisporre annualmente: performance, fabbisogni del personale, formazione, parità di genere, lavoro agile, anticorruzione. In questo documento sono quindi confluiti anche i Pola, i piani per l’organizzazione del lavoro agile, fondamentali durante la pandemia. Parliamo di documenti che decidono quindi anche i giorni di smart working dei dipendenti e alcuni benefit collegati al lavoro in presenza. Occupazione

Il caos delle regole

Nel piano del ministero del Lavoro è stato introdotto un limite alle giornate che i lavoratori con malattie anche gravi possono svolgere da remoto: non più di 3 giorni a settimana, 12 al mese. Stesse linee guida per genitori con figli fino a 14 anni e per chi abita lontano dall’ufficio. Quello del Lavoro è peraltro uno dei ministeri che utilizza strutturalmente lo smart working. Al 31 dicembre 2021, su un totale di 1.878 dipendenti in servizio (1.004 uomini e 874 donne), 1.380 dipendenti (658 uomini e 722 donne), circa il 73,48% del personale in servizio, svolge l’attività lavorativa da remoto.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.