Giorgia Meloni: «Fiera della fiamma. Noi per il presidenzialismo, gli italiani sceglieranno»

di Paola Di Caro

La leader di FdI: fare una bicamerale? Sì, se c’è volontà di collaborare. Stimo Segre, ma quel simbolo non ha nulla a che fare con il fascismo

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Il simbolo del partito è stato depositato ieri, e non è cambiato. E Giorgia Meloni, a Liliana Segre che fra i tanti le aveva chiesto di togliere la fiamma dal logo per dare un concreto segno di discontinuità con il passato, replica ferma: «Con rispetto e stima per la senatrice Segre: la fiamma nel simbolo di FdI nulla ha a che fare con il fascismo, ma è il riconoscimento del percorso fatto da una destra democratica nella nostra storia repubblicana. Ne andiamo fieri».

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Se di queste polemiche è «stanca» in una campagna elettorale «di livello molto bassa», quella sul presidenzialismo invece — dice la leader di FdI — la rende «felicissima: finalmente si parla di un tema concreto. Che chiarisce chi sta da una parte e chi dall’altra: FdI si batterà per il presidenzialismo, il Pd lo considera un pericolo per la democrazia. E gli italiani sceglieranno».

In un colloquio con il Corriere della Sera, Meloni spiega i motivi di una scelta che — ne è convinta — serve a rendere «autorevole, forte, stabile e dunque molto più competitiva la Nazione». Rimprovera «l’incoerenza» del Pd, lo sfida. E rassicura chi teme che nel mirino ci sia il capo dello Stato, Mattarella, che secondo Berlusconi a riforma varata dovrebbe dimettersi: «È stata fatta una gran polemica sul nulla. Non c’è nessuna dichiarazione di ostilità nei confronti di Mattarella. Il dubbio su cosa possa accadere dopo l’approvazione di una riforma ci può stare, ma noi pensiamo che la cosa più naturale e logica sia che una riforma di questa portata, che cambia l’assetto dei poteri, entri in vigore non a governo in carica, ma nella legislatura successiva. Esattamente come è avvenuto con la riduzione del numero dei parlamentari».

Quindi, nessuna spartizione delle cariche, a lei la premiership, a Berlusconi il Quirinale, a Salvini gli Interni? «Assolutamente no. Noi proponiamo il presidenzialismo da sempre, non c’è nessuna ragione contingente. Ci andrebbe bene anche se alla fine gli italiani dovessero scegliere un presidente di sinistra».

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