Troppi morti per il caldo? Difficile censirli ma certamente aumenteranno

di Valentina Arcovio

Sappiamo che uccide e sappiamo anche come lo fa. Tuttavia, il “caldo killer” tende a lasciare sulle vittime solo prove indiziarie. Nulla di più. E’ per questo che possiamo fare solo semplici stime della mortalità legata al caldo. “In nessun certificato di morte – conferma Graziano Onder, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, dismetaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità – troveremo scritto ‘deceduto per il caldo”.  Forse è per questo che Onder non sembra particolarmente stupito dai dati emersi dal report “Risultati dei sistemi di allarme del Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera”, nell’ambito del “Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore”, diffuso ieri dal ministero della Salute. “Questo sistema di sorveglianza – spiega Onder – registra gli eccessi di mortalità in un dato periodo di tempo e sappiamo che in estate, specialmente negli ultimi anni, si verifica effettivamente un aumento”. In particolare, il ministero della Salute segnala un incremento della mortalità del 21% nel periodo tra il 1 e 15 luglio. In alcune città l’eccesso di morti è straordinario: dal +72% a Latina al +56% di Bari fino al +52% di Viterbo. “Questi dati non ci dicono necessariamente che ci siano più morti di caldo a Latina rispetto a Catania”, dice Onder. “L’eccesso di mortalità – continua – può dipendere anche da altri fattori. Certamente il caldo ha il suo peso, specialmente sulle fasce di popolazione più anziana o sui soggetti fragili. Ma un aumento della mortalità in una specifica area può dipendere anche da altro. Ad esempio anche dal Covid”.

La difficoltà di collegare i decessi al caldo non è solo italiana. Le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità indicano che solo tra il 1998 e il 2017 sono morte oltre 166mila persone a causa delle ondate di calore. Tuttavia, secondo gli esperti, il dato sarebbe da considerare sottostimato perché ci sono problemi oggettivi nel censire tutte le morti riconducibili al caldo. In ogni caso sono destinate ad aumentare nel tempo, non solo per la maggiore frequenza delle ondate di calore previste, ma anche per l’aumento dell’età della popolazione.

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