Calenda, l’ultimo scoglio

Comunque, l’intenzione di Calenda adesso è quella di tenere i toni bassi, superare lo scoglio dell’alleanza e dare una svolta alla sua campagna elettorale. Non vuole essere percepito dall’opinione pubblica come fumantino, litigioso, divisivo, perché quel che Renzi chiama «teatrino con Letta» secondo i sondaggi gli ha fatto perdere consenso. Quindi il mantra adesso è: «Parliamo dell’Italia». Per questo ha preferito glissare sull’attacco di Emma Bonino che ha definito «immotivato e truffaldino» il suo voltafaccia con il Pd. In un tweet, a caldo, Calenda prima ha risposto alla leader di +Europa invitandola a «non perdere il controllo» e poi in tivù ha ribadito di stimarla ma di non voler ribattere «alla volgarità con la volgarità». A Omnibus su La7, invece, ha tenuto a precisare che lui non semina «zizzania», racconta «le cose come stanno con totale candore. Non sono brusco – garantisce – ma netto e non ho mai attaccato Enrico Letta sul piano personale».

Fair play anche sulla candidatura di Carlo Cottarelli con i dem: «Averlo in Parlamento sarà una cosa positiva per il Paese». E sulla sua di squadra promette: «È definita, metteremo insieme il generale Camporini ed Enrico Costa». Sempre che il tavolo con Renzi vada a buon fine.

LA STAMPA

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