Il labirinto di una legge

Ci sono tutte le premesse perché la prossima legislatura non sia così diversa dalla precedente in termini di cambi di casacca. Dal voto del 2018 ad oggi centinaia di parlamentari hanno cambiato partito o ne hanno creato uno nuovo, anche perché non si è messo robustamente mano ai regolamenti delle Camere. Tanto che nei palazzi della politica si parla senza imbarazzo e con poco ritegno del secondo tempo. Là dove il primo tempo è il voto, mentre il secondo tempo è quello che vede la scesa in campo, magari non subito, di trattativisti capaci di sfruttare le insoddisfazioni derivanti dalle alleanze pasticciate figlie della legge elettorale, sfruttando con una certa spregiudicatezza il diritto degli eletti dal popolo di esercitare il loro magistero senza vincolo di mandato.

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