La Cina triplica le forze speciali per uno sbarco «a sorpresa». Mentre Taiwan opta per la «strategia del porcospino»

C’è un insegnamento anche per la Difesa taiwanese. Il Pentagono chiede a Taipei di preparare la «strategia del porcospino»: chiudersi a riccio, sfruttare le difficoltà del nemico, piuttosto che cercare velleitariamente di uguagliarne la forza. Il porcospino taiwanese dovrebbe cercare di rallentare e rendere molto sanguinosa l’invasione, in attesa dell’inevitabile arrivo dei soccorsi americani. Per questo, Washington suggerisce a Taipei di rafforzare le infrastrutture essenziali, accumulare risorse per la resistenza e addestrare una forza territoriale in grado di condurre una guerriglia contro i cinesi.

CORRIERE.IT

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