Omicidio Willy, ergastolo per i fratelli Bianchi: dalle pose stile Suburra a quelle urla in aula contro giudici e testimoni

«Una vita accelerata», così un amico ha descritto la loro esistenza. Nelle conversazioni intercettate in carcere si scorge ancora l’arroganza e la violenza che le ha scandite. Racconta Marco Bianchi riferendosi all’ostilità manifestata dagli altri detenuti: «Poi mi sento chiamà la mattina… “’ao, a infame! A infame” Mannaggia.. ah infame! Mi hai spaccato il naso… il chiodo dentro al dentifricio… ogni cosa che succede, boooommm». E il fratello Gabriele lo avverte: «Devi stare attento, perché pure se dormi, quelli arrivano e ti zaccagnano». Lui però si mostra spavaldo:«Stai tranquillo, non vengono, sono mollicci».

Per comprendere meglio la personalità dei Bianchi ci sono anche le intercettazioni relative al nome del figlio di Gabriele. Il problema si pone dopo l’arresto. Manca poco al parto e lui ha deciso di chiamare il bebè Aureliano. Ne parla con la fidanzata e la madre che gli dice: «A lei tutti i nomi gli stanno bene ma quello no». Ed è la stessa fidanzata a spiegare il motivo: «Il 30 ottobre riesce la serie nuova di Suburra, si chiama: “Il ritorno di Aureliano”, non si può proprio chiama’. Vi contestano a voi proprio ogni cosa… lo stile di vita… di qua e di là, io vado a chiamà un figlio Aureliano? Lo so che non c’è niente di male, io, ma tu non ti rendi conto del fuori, Teso’. Cioè quello va a scuola, massacrato, appena arriva, teso’». Rilancia: «Leonardo, vuol dire forte come un leone». Ma lui non è disposto a cedere: «Non chiamate figlimo come un salame…aho, mi inc…zo come una bestia, eh».

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.