“Mosca muove altre truppe”: ecco il punto caldo del fronte | La diretta

Federico Giuliani Mauro Indelicato

La crisi legata al parziale blocco del corridoio di Kaliningrad ha convinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a chiedere all’Europa di agire adesso con un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. “Un’altra minaccia russa alla Lituania – ha detto Zelensky nel suo ultimo video pubblicato la scorsa serata sul proprio canale Telegram – un’altra ondata di pressioni energetiche, un’altra serie di bugie da parte di funzionari russi sulla crisi alimentare, sono tutti argomenti per concordare sul settimo pacchetto di sanzioni”. Al momento l’Ue ha attuato, a partire dall’inizio dell’invasione russa, sei distinti pacchetti di misure sanzionatorie contro la federazione russa. Misure che solo in parte hanno soddisfatto Kiev, da cui è stato spesso chiesto il blocco totale sul fronte energetico. Per Zelensky le ultime novità politiche dovrebbero spingere Bruxelles ad agire nuovamente. “La Russia – ha proseguito il presidente ucraino – deve sentire un costante aumento della pressione per la guerra e per la sua aggressiva politica anti-europea. In tutti i negoziati sottolineo sempre che è necessario al più presto il settimo pacchetto di sanzioni dell’Ue”.

Intanto aumenta la tensione a livello politico dopo il parziale blocco, deciso lunedì dal governo lituano, del corridoio che collega l’enclave russa di Kaliningrad verso il resto del territorio della federazione. Il Cremlino ieri ha parlato, tramite il segretario del consiglio di sicurezza Nikolaj Patrushev, di reazione importante “che colpirà duramente il popolo lituano”. Dal canto suo l’Unione Europea è intervenuta a sostegno della Lituania, rimarcando come Vilnius si sia limitata ad applicare le sanzioni, bloccando merci e persone raggiunge dalle misure restrittive in campo economico. Da Washington hanno ribadito il proprio sostegno “blindato” alla Lituania. Sulla questione di Kaliningrad sembra destinato a ruotare nei prossimi giorni il dibattito politico attorno l’intero dossier ucraino.

La diretta:

Ore 10:19 | Incendio in una grande raffineria a Rostov, Mosca accusa Kiev: “Colpa di un drone ucraino”

Un incendio dalla prima mattinata di questo mercoledì imperversa nella raffineria di Novoshakhtinskij, nella regione di Rostov. Si tratta di una struttura delicata, in quanto rappresenta la più grande raffineria del sud della Russia. Una fonte delle autorità locali ha riferito all’agenzia Tass di un “drone ucraino notato dagli operai sopra l’area della raffineria prima dell’incendio”. Il drone si sarebbe schiantato in una delle strutture della raffineria, da cui poi è partito l’incendio.

Ore 9:47 | Governatore Lugansk: “Sono 568 i civili dentro lo stabilimento Azot”

Sarebbero almeno 568 le persone all’interno dell’impianto chimico Azot, a Severodonetsk. Tra i civili presenti, 38 sarebbero bambini. Lo ha reso noto su Ukrainska Pravda il governatore di Lugansk, Sergej Hayday. “Ora è molto pericoloso evacuarle – ha aggiunto – quindi è più sicuro per loro stare nei rifugi”.

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