L’Italia a secco, le Regioni pronte al razionamento dell’acqua

La guerra dell’acqua

L’acqua è poca, e chi ne ha un po’ di più se la tiene stretta. Appena è stata ventilata l’ipotesi di aiutare il Po ricorrendo al Garda, la Comunità del lago, presieduta dalla ministra Mariastella Gelmini, ha subito protestato. Netto rifiuto anche del presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavévaz, alla richiesta del collega piemontese Alberto Cirio ha risposto che «anche noi abbiamo gravi criticità».

Le previsioni

Il meteo delle prossime settimane non incoraggia. Isolati temporali, anche a partire da oggi, soprattutto sull’arco alpino, non cambieranno il quadro generale. «Al momento, per i prossimi 10-15 giorni, non sono previste variazioni significative — spiega Mattia Gussoni, meteorologo del sito iLMeteo.it —. Perdurerà la presenza dell’anticiclone africano che staziona di fatto da inizio maggio, con temperature fino a 6/7 gradi oltre le medie climatiche di riferimento; questo si tradurrà verosimilmente in nuove ondate di caldo con punte massime verso i 38-40 gradi sulle pianure del Nord, nelle zone interne della Puglia e delle due isole maggiori». Non si può ancora prevedere con certezza cosa accadrà dopo, ma meglio non contare troppo sul clima. Aggiunge il meteorologo: «La tendenza a livello europeo è che la situazione rimanga immutata, anche a luglio e agosto con valori sopra la media del periodo».

CORRIERE.IT

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