Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Nato: «Guerra potrebbe durare anni». Zelensky: «Non cederemo il sud del Paese a nessuno»

di Francesco Battistini, Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro

Le notizie di domenica 19 giugno sulla guerra, in diretta.

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Zelensky, in visita a Mykolaiv, premia un soldato ucraino (Ap)

• La guerra in Ucraina è arrivata al 116esimo giorno.
Il discorso di Putin al Forum di San Pietroburgo: finito il mondo dominato dagli Usa.
• La risoluzione del Movimento 5 Stelle sull’invio di armi all’Ucraina.
• Mosca: la vecchia Ucraina con i confini di prima non esiste più.
• Josep Borrell: la Russia usa il grano come strumento di ricatto.
• La first lady Olena Zelenska: ogni giorno muoiono due bimbi per la guerra.
• Dopo avere visitato Mykolaiv, Zelensky è andato nella regione di Odessa.

Ore 10:21 – Mosca: «Blocco ferroviario Kaliningrad viola leggi internazionali»

Mosca ha reagito con durezza alle restrizioni imposte dalla Lituania al traffico ferroviario di merci tra l’enclave russe di Kaliningrad e il resto del territorio russo. «L’incipiente blocco» di Kaliningrad viola la legge internazionale, ha scritto Konstantin Kosachev, vice presidente del Consiglio della Federazione russa, la camera alta del Parlamento, in un post su Telegram. «Come stato membro dell’Ue, la Lituania sta violando una serie di atti internazionali legalmente vincolanti», ha aggiunto, facendo riferimento all’accordo di partnership fra Ue e Russia che vieta di interferire nelle rispettive reti di trasporti. Figura di rilevo nella politica estera russa, Kosachev è intervenuto dopo che sabato la Lituania ha bandito il transito ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni europee verso la Russia, in una misura che colpisce il traffico verso l’enclave baltica, stretta fra Polonia e Lituania. Secondo il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, viene così colpito il 40-50% del transito di merci, specie per quanto riguarda metalli e materiali da costruzione.

Ore 10:21 – Deputata Kiev, da Usa 1.400 sistemi antiaerei e 6.500 anticarro

Gli Stati Uniti trasferiscono oltre 1.400 sistemi missilistici di difesa contraerea Stinger e 6.500 sistemi anticarro portatili Javelin in Ucraina. Lo ha fatto sapere su Twitter la leader del partito politico ucraino Golos, Kira Rudik, dopo che il dipartimento di Stato di Washington ha annunciato 1 miliardo di dollari in armi di aiuti a Kiev in settimana. «La lista include sistemi anti-blindato, droni Switchblade, obici, elicotteri Mi-17, sistemi Harpoon», ha aggiunto Rudik.

Ore 10:14 – Kiev: nuovi attacchi a Severodonetsk, russi a Metolkine

L’esercito ucraino ha dichiarato che la città assediata di Severodonetsk ha dovuto affrontare nuovamente un pesante fuoco di artiglieria e razzi mentre le forze russe attaccavano le aree circostanti. Lo stato maggiore dell’esercito nel suo bollettino, riporta il Guardian, ha riconosciuto che le sue forze hanno subito una battuta d’arresto nell’insediamento di Metolkine, appena a sud-est di Severodonetsk, mentre continua la battaglia per la città industriale dell’Ucraina orientale. «A seguito del fuoco di artiglieria e di un assalto, il nemico ha ottenuto un successo parziale nel villaggio di Metolkine, cercando di ottenere un punto d’appoggio», ha dichiarato in un post su Facebook. Sergei Gaidai, il governatore di Luhansk nominato dagli ucraini, in un altro post online ha parlato di «dure battaglie» a Metolkine.

Ore 09:36 – Gb: «Morale russi basso. Diserzioni e confusione su obiettivi»

Le forze ucraine hanno probabilmente registrato casi di diserzione nelle ultime settimane, ma è probabile che il morale delle forze russe rimanga particolarmente instabile. Si sono verificati casi di intere unità russe che hanno rifiutato ordini e scontri tra ufficiali e le loro truppe. Lo riferisce l’intelligence britannica nel suo ultimo il bollettino sulla guerra . Tra i fattori che determinano il basso morale russo, una scarsa percezione della leadership, opportunità limitate di rotazione delle unità, perdite molto pesanti, stress da combattimento. È probabile che anche molti membri del personale russo di tutti i ranghi rimangano confusi sugli obiettivi della guerra. I problemi di morale nelle truppe russe sono probabilmente così significativi da limitare la capacità di Mosca di raggiungere gli obiettivi operativi.

Ore 09:08 – Zelensky, non daremo via il sud a nessuno

«Non daremo via il sud a nessuno». Così il presidente ucraino Zelensky in un video messaggio su Telegram, al rientro dalla visita a sorpresa ieri nel sud del Paese, a Mykolaiv e Odessa, i due centri strategici sul mar Nero, dove ha incontrato le truppe. «Non daremo via il sud a nessuno, restituiremo tutto ciò che è nostro e il mare sarà ucraino e sicuro», afferma Zelensky rivolgendosi al suo popolo. Il presidente ha aggiunto di aver parlato con le truppe e la polizia durante la visita. «Il loro umore è fiducioso e non c’è dubbio nei loro occhi che l’Ucraina vincerà la guerra contro gli invasori russi», ha detto.

Ore 08:37 – L’attore Usa Ben Stiller a Leopoli, incontra i profughi

L’attore americano Ben Stiller (Tutti pazzi per Mary, Ti presento i miei, Una notte al museo, Licorice pizza) è stato a Leopoli dove è stato avvistato camminare ieri nella piazza centrale della città, a 70 chilometri dal confine con la Polonia. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha poi confermato la notizia su Twitter affermando che la star hollywoodiana è arrivata al confine tra Ucraina e Polonia come ambasciatore di Buona Volontà dell’Unhcr per incontrare i profughi ucraini e «le famiglie le cui vite sono state dilaniate dalla guerra e dalla violenza, per condividere storie sull’impatto umano della guerra e per amplificare le richieste di solidarietà». Anche l’attore ha, poi, twittato di essere arrivato in Polonia.

Ore 08:10 – Il numero uno dei banchieri russi smentisce Putin: «Dieci anni per riprenderci dalle sanzioni». Il Pil giù dell’8,6%

(Claudio Del Frate) Sberbank è la principale banca russa, non propriamente una voce marginale al Cremlino e dintorni. E proprio l’amministratore delegato di Sberbank , German Gref, si è sentito in dovere di avvertire che occorreranno dieci anni prima che l’economia di Mosca possa tornare sui livelli precedenti alle sanzioni introdotte dall’Occidente. Una smentita in diretta di quanto affermato da Vladimir Putin, sicuro che l’«embargo» sta avendo effetti molto limitati sull’economia del Paese, perché Gref ha parlato dalla medesima tribuna di San Pietroburgo dove lo «zar» si era poco prima lanciato in un discorso incendiario contro Europa e Usa.

Il ceo di Sberbank — citato da Reuters — ha chiarito che i Paesi che hanno colpito la Russia con le sanzioni rappresentano «il 56% delle sue esportazioni e il 51% delle sue importazioni. La maggior parte dell’economia russa è sotto tiro», ha proseguito. «Di conseguenza e se non facciamo nulla potrebbe essere necessario circa un decennio per riportare l’economia ai livelli del 2021», ha affermato, chiedendo una riforma strutturale dell’economia russa. Stessi concetti che il 18 aprile scorso aveva già tracciato Elvira Nabiullina, a capo della Banca centrale russa, secondo la quale le restrizioni stanno colpendo duramente imprese e famiglie russe.

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