Salvini in Russia: lo stupore e il fastidio a Palazzo Chigi per il viaggio a Mosca. Letta: idea strampalata, va dove gli batte il cuore

di Marco Galluzzo

Lo sconcerto di alcuni ministri, a partire da Di Maio. Si temono effetti sull’azione diplomatica avviata da Roma. Il leader della Lega: «Non è certo che andrò»

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Sono più le domande che le reazioni. Perché sarà vero e in fondo anche scontato, se non altro per ragioni di necessaria cortesia istituzionale, che Matteo Salvini non potrà non informare Mario Draghi di un eventuale viaggio a Mosca. Ma le domande, e più di una punta di imbarazzo che si abbina alle stesse, riguardano tutti gli interrogativi possibili sulla visita. Compresa quello della sua effettiva praticabilità. «È una notizia che si commenta da sola», rilevano con una punta di fastidio, sconcerto e persino d’ironia a Palazzo Chigi. Alcuni ministri del governo sono sbigottiti. Persino nella Lega, sia fra i governatori che fra i membri dell’esecutivo, emergono perplessità molto corpose. C’è la paura che Salvini esponga l’Italia a una brutta figura, ricordando fra le altre cose che il viaggio dello stesso Salvini in Polonia, poco dopo lo scoppio della guerra, fu denso di polemiche, critiche e contestazioni.

Intanto proprio il leader della Lega, commenta su Rai Radio Uno: «Sono in Italia. Non ho certezze che ci andrò, ci stiamo lavorando. E si va se serve, certezze non ce ne sono». Per alcuni — aggiunge — «sarei già partito ieri. Non è un viaggio di piacere: si va se serve. Non vado a nome del governo, do il mio mattoncino».

La freddezza che si riscontra nei commenti a caldo
riguarda anche i precedenti, il fatto che i rapporti di Salvini e altri esponenti della Lega con il potere russo non sempre sono stati giudicati trasparenti, sia da inchieste giornalistiche sia da indagini giudiziarie, indagini che non hanno coinvolto direttamente il leader della Lega, ma hanno acceso un faro non sempre limpido sulla sua rete di relazioni con Mosca.

C’è poi almeno un altro motivo di fastidio dentro il governo: mentre l’Italia è impegnata su più fronti per cercare di svolgere in modo efficace un ruolo diplomatico nella crisi ucraina, di sicuro la visita a Mosca di un membro di rilievo della maggioranza verrebbe letto in modo negativo in ambienti internazionali. Sarebbe quasi un unicum, nel panorama delle visite politiche in Russia dall’inzio del conflitto.

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