Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Cnn: «Biden pronto a inviare missili a lungo raggio a Kiev»

Ore 05:49 – Non solo droni,ucraini usano anche le ebike contro i tank

Nella guerra tra Russia e Ucraina non ci sono solo armi avveniristiche, droni per tracciamenti crittografati e super blindati. Compaiono anche le biciclette elettriche. Possono sembrare fuori luogo all’interno di un conflitto odierno eppure anche questo mezzo così vetusto (ma così nuovo) ha ritrovato la sua ragion d’essere: è silenzioso e non viene rilevato dai russi. A rivelare il successo delle ebike in guerrra è Eleek, produttore ucraino che nota come i suoi mezzi siano sempre più richiesti dalle truppe. I vantaggi dopotutto sono parecchi. Permettono di coprire grandi distanze, intorno ai 150 chilometri, e di percorrere sentieri inaccessibili ad altri mezzi a motore. Possono quindi condurre attacchi di sottecchi, magari a opera di cecchini e consentono ricognizioni che passano inosservate (e inudite). Il propulsore elettrico infatti non è solo silenzioso ma non emette calore annullando di fatto i sistemi di rilevazione termici usati dai russi per scovare i mezzi a motore. (Qui l’articolo completo di Alessio Lana)

Ore 05:47 – Artem, Mosha e Oleg: la morte dei pugili eroi

L’ultimo combattimento era stato fissato il 12 marzo. «Boxing Show» nella Freedom Hall, ore 17, ingresso 15 euro. Ma quel pomeriggio, diciassettesimo giorno di guerra, non si presentò mai nessuno, nemmeno il custode che doveva aprire i tornelli. Allo SpartaBox non aprirono neanche la palestra per il riscaldamento. Gli spogliatoi vuoti. Le corde immobili. I tabelloni elettronici spenti. Le poltroncine deserte. I pugili erano andati tutti al fronte. «È l’ora di far vedere che combattenti siamo», avevano detto in tv i fratelli boxeur Vitalij e Volodymyr Klitschko, l’uno sindaco e l’altro suo motivatore, e il gong s’era sentito forte: via i guantoni, campioni e bidoni, tutti in trincea. Non c’era stato il tempo di dir fuori i secondi: chi era tornato dall’estero e chi aveva mollato borse di milioni, chi s’era arruolato con Azov e chi nella polizia, l’importante era solo partire e menare duro i russi, se possibile, e volteggiare come una farfalla e pungere come una vespa, secondo l’insegnamento di Cassius Clay. «I nostri atleti hanno dato un grandissimo esempio», si commuove Serhii Tishchenko, una vita da allenatore a bordo ring, adesso presidente della Federboxe ucraina: «Finora ne eravamo orgogliosi. Adesso, li consideriamo i nostri eroi celesti». (Qui l’articolo completo dell’inviato Francesco Battistini)

Ore 05:44 – Severodonetsk, il sindaco: 1500 morti, 60% degli edifici distrutto

Sono almeno 1500 i morti nella città ucraina di Severodonetsk , nell’est del Paese, al centro di pesanti bombardamenti dei russi da settimane. Inoltre il 60% degli edifici è stato distrutto. Lo ha riferito il sindaco Oleksandr Stryuk. Severodonetsk è l’unica città del Luhansk, nelDonbass, ancora sotto il controllo ucraino.

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