“Zelensky si può scordare la Crimea. È una parte della Russia e resterà tale per sempre”

Qualcuno ipotizza che grazie all’appoggio della Nato l’Ucraina possa riconquistare non solo quei territori, ma anche i vostri territori.

«Non scherziamo. L’Ucraina, come la conoscevamo, ha già smesso di esistere. E il fatto che Zelensky e il suo governo continuino a guidarla non significa che continui a esistere come stato».

E che vorreste farne?

«Un’Ucraina governata dall’attuale regime rappresenta una presenza inammissibile e un evidente minaccia per la Russia. L’Ucraina continuerà a esistere solo se accetterà di venire ridotta alla neutralità».

L’Europa e gli Stati Uniti non la pensano così.

«Capisco che per alcuni stati occidentali un’Ucraina neutrale non sia molto attraente. A loro interessa soltanto un’Ucraina da usare in funzione anti russa, ma sarebbe giusto che il popolo ucraino possa scegliere il proprio futuro. In caso contrario l’Ucraina potrebbe ritrovarsi divisa in vari stati».

È un progetto di smembramento?

«No, è una realtà storica. La popolazione del Sud Est ovvero il Donbass non ha mai fatto parte dell’Ucraina. La parte occidentale invece apparteneva a Polonia, Ungheria e Romania. L’unica vera Ucraina è quella di Kiev e delle province centrali».

Vi accusano di discriminare la minoranza tatara.

«Quando la Crimea è diventata parte della Russia è stato portato a termine quel processo di riabilitazione delle popolazioni tatare che l’Ucraina in 25 anni non aveva mai neppure iniziato. Grazie ad un programma da 7 miliardi di rubli abbiamo costruito scuole, asili nido, ospedali, infrastrutture e strade. E sono terminate le provocazioni dei gruppi, finanziati dagli Stati Uniti, che compromettevano la convivenza delle nostre popolazioni».

IL GIORNALE

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