Gran Bretagna, disfatta di Johnson: i laburisti vincono a Westminster per la prima volta dal 1964

di Luigi Ippolito

I Tories perdono centinaia di seggi alle amministrative. Anche il cuore della capitale si tinge di rosso: il quartiere di Parlamento e governo sarà governato ora dall’opposizione. La sconfitta e gli scandali fanno pensare a un voto di sfiducia entro l’estate

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dal nostro corrispondente
LONDRA — Il cuore di Londra è rosso: i laburisti sono riusciti nell’impresa di strappare ai conservatori il consiglio locale di Westminster, in mano alla destra fin dalla sua creazione nel 1964. Questo vuol dire che il quartiere che ospita il Parlamento e il governo — oltre che i palazzi reali — sarà governato ora dall’opposizione. Per Boris Johnson si profila una disfatta in queste elezioni amministrative che si sono tenute ieri. Il suo partito conservatore sta perdendo in tutta l’Inghilterra centinaia di seggi, molti in luoghi altamente simbolici: oltre a Westminster è caduto anche Wandsworth — sempre a Londra — quartiere simbolo del thatcherismo e immortalato pure in Love Actually (è dove Hugh Grant va a bussare porta a porta).

È il verdetto degli elettori sul Partygate, lo scandalo delle feste in lockdown a Downing Street: la credibilità di Johnson ne è uscita distrutta e la sua popolarità è ai minimi, tanto che il suo partito in molte zone si è presentato con l’etichetta di «Conservatori locali», nel tentativo (vano) di prendere le distanze dalla propria stessa leadership. La rotta dei Tories è evidente soprattutto a Londra (dove si concentrava il 40% della competizione elettorale), mentre nel resto dell’Inghilterra i laburisti non sono riusciti a sfondare: in particolare nel Nord operaio pro-Brexit i conservatori, che avevano dilagato alle politiche del 2019, stanno reggendo meglio l’urto.

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