Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi | Nuovo ultimatum della Russia. Gli Usa invieranno ancora più armi a Kiev

di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online

Le notizie di mercoledì 20 aprile sulla guerra in Ucraina, in diretta. Nella notte tra martedì e mercoledì le bombe sono arrivati a Mykolaiv. Continua l’offensiva russa nel Donbass e gli ultimi resistenti lanciano sui social un disperato appello: sono le nostre ultime ore, aiutateci. Gli Usa invieranno ancora più armi a Kiev e la Cina replica: così non ci sarà la pace.

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La guerra in Ucraina è arrivata al 56esimo giorno, ed è entrata nella seconda fase con l’offensiva di larga scala russa contro l’est dell’Ucraina, alla conquista del Donbass.
• Nuovo ultimatum di Mosca a Mariupol ma il battaglione Azov, che resiste nell’acciaieria Azovstal, non si arrende.
Tra i civili intrappolati nei sotterranei ci sono anche dozzine di bambini.
Secondo il New York Times il presidente americano Biden nei prossimi giorni annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da 800 milioni di dollari. Qualche ora fa il presidente americano aveva parlato dell’invio di altra artiglieria alle forze di Kiev.
• Esplosioni a Mykolaiv, ancora una pioggia di bombe. Buone notizie da Chernobyl: l’Aeia ha ripristinato i contatti con la centrale nucleare.
• Ultime tragiche notizie da Mariupol e dall’acciaieria Azovstal: resisteremo fino alla morte, per ognuno di noi almeno dieci russi. E il Cremlino lancia un nuovo ultimatum: liberate l’area entro le 13 o attaccheremo.

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Ore 8.17 – Kiev, il numero dei bimbi morti è stabile a 205
Resta stabile il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, mentre aumentano quelli feriti. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall’Ufficio del Procuratore generale di Kiev. «La mattina del 20 aprile, il numero ufficiale dei bambini morti non è cambiato: 205. Il numero dei feriti è cresciuto a 373» (erano 367 ieri), riferisce l’Ufficio del Procuratore su Telegram.

Ore 7.57 – Il giallo della presenza di Mosca al G20 di Washington
(Federico Fubini) Per anni il G20 è stato il salotto buono della globalizzazione, lo spazio entro il quale i leader dei venti Paesi che racchiudono il 90% del prodotto lordo e due terzi della popolazione mondiale cercavano di affrontare i grandi problemi: la crisi finanziaria, il cambio climatico, i grandi flussi migratori. Poi è arrivata la guerra in Ucraina. E per la prima volta dal 2009 stamattina a Washington il G20 non si troverà solo davanti a una questione che non è in grado di affrontare, ma a una frattura fra i suoi soci che minaccia di distruggerlo .Nessuno in questo momento sa dire come e per quanto tempo i delegati occidentali accetteranno di prendere parte a una discussione aperta anche alla Russia. Eppure il tempo stringe. Oggi e domani è previsto il vertice dei ministri economici e dei banchieri centrali del Gruppo dei Venti, durante la settimana di incontri di primavera del Fondo monetario internazionale. È il primo nel suo genere, da quando Vladimir Putin ha scatenato l’aggressione dell’Ucraina. E la portata simbolica dell’appuntamento di oggi a Washington non sfugge a nessuno. Qui l’articolo completo.

Ore 7.53 – Aumenta la presenza militare russa al confine est, dice l’Intelligence britannica
La presenza militare russa al confine orientale dell’Ucraina continua ad aumentare, mentre i combattimenti nel Donbass si stanno intensificando: lo riporta l’intelligence britannica nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione in Ucraina pubblicato dal ministero della Difesa di Londra. Secondo i servizi britannici, inoltre, è probabile che l’attività aerea russa nell’Ucraina settentrionale rimanga contenuta dopo il ritiro di Mosca dal nord di Kiev. Tuttavia, esiste ancora il rischio di attacchi con armi di precisione contro obiettivi chiave in tutta l’Ucraina. Gli attacchi russi contro le città del Paese, conclude il rapporto, mostrano l’intenzione di Mosca cercare di interrompere il flusso dei rinforzi e delle armi ucraine nell’est del Paese.

Ore 7.34 – Colpiti i tralicci dell’elettricità a Mariupol
(Marta Serafini) Questa notte Mykolaiv è stata bombardata di nuovo e per tutta la notte sono andati avanti colpi di artiglieria. Ieri sono stati colpiti anche i tralicci dell’elettricità in città. Stanno bombardando anche a nord, hanno colpito di nuovo Bastianka e stanno riprovando la mossa a uncino su Mykolaiv, come all’inizio della guerra. Pare stiano sorvolando la zona con elicotteri. È la strategia usata in Siria: assedio sui civili e il bombardamento a tappeto.

Ore 6.12 – Nuovo ultimatum della Russia per liberare l’acciaeria di Azovstal
La Russia ha emesso un nuovo ultimatum per la resa degli ucraini che si trovano ancora nell’acciaieria Azovstal di Mariupol, dopo che il precedente ultimatum è stato ignorato. «Le forze armate russe, sulla base di principi puramente umanitari, propone di nuovo ai combattenti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari di cessare le loro operazioni militari dalle 14 ora di Mosca (le 13 ora italiana ndr.) del 20 aprile e di deporre le armi», fa sapere il ministero della Difesa russo. Si ritiene che negli impianti Azovstal si trovino soldati ucraini, combattenti del battaglione Azov e anche civili. Al momento non c’è nessuna risposta da parte delle truppe ucraine, ma hanno ripetutamente promesso di non arrendersi.

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