Jens Stoltenberg: “La Nato è pronta a reagire a ogni tipo di aggressione in Ucraina”

Marco Bresolin

DALL’INVIATO A BRUXELLES. La Nato continua a cercare la via del dialogo con la Russia, ma «è preparata al peggio» e si tiene pronta a scatenare la sua risposta che «farà pagare a Mosca un prezzo altissimo». Sono giorni di massima tensione per Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza atlantica. Nel quartier generale di Bruxelles, l’ex primo ministro norvegese delinea i punti della strategia per affrontare la crisi ucraina. E in questa intervista a «La Stampa» assicura che la Nato non vede ambiguità nella posizione italiana perché il premier Mario Draghi gli ha garantito che anche Roma, se necessario, «è pronta a imporre sanzioni».

Durante la telefonata con Macron è emersa l’insoddisfazione di Putin per le risposte che avete inviato: si aspettava questa reazione?
«Siamo pronti ad avviare un dialogo con la Russia. Nessuno ha interesse ad avere un conflitto armato. Con una soluzione politica ci guadagneremmo tutti. L’abbiamo invitata al Consiglio Nato-Russia e poi abbiamo inviato proposte scritte insieme con gli Usa. Ho capito che hanno bisogno di più tempo per valutarle. Noi siamo pronti a incontrarli quando loro saranno pronti, a sederci e a discutere per parlare di tutte le questioni che sono sul tavolo».

È fiducioso oppure teme il peggio?
«Stiamo lavorando duramente per la migliore soluzione politica, ma siamo preparati al peggio. Il nostro messaggio è che se la Russia userà ancora una volta la forza contro l’Ucraina, dovrà pagare un prezzo alto, con sanzioni economiche e politiche. Forniremo supporto all’Ucraina per sostenere il suo diritto all’autodifesa e ovviamente siamo anche pronti a proteggere e a difendere tutti gli alleati, se necessario».

Come si concretizzerà la vostra risposta in caso di attacco?
«Abbiamo chiarito che ci saranno sanzioni. Inoltre il supporto fornito dagli alleati all’Ucraina, le attrezzature e l’addestramento, costerà caro alla Russia perché l’esercito ucraino è molto più preparato, addestrato ed equipaggiato rispetto al 2014. E se l’obiettivo della Russia è avere meno Nato ai suoi confini, otterrà il contrario. In caso di aggressione, anche questa volta invieremo più forze».

Che tipo di “attacco” potrebbe scatenare una vostra reazione? Un’invasione militare o anche altro?
«Potrebbe trattarsi di un’invasione a tutti gli effetti con decine di migliaia di truppe, artiglieria, missili. Ma potrebbe anche trattarsi di aggressioni di altro tipo. Operazioni sotto copertura, sabotaggi, colpi di Stato e gravi attacchi informatici. Siamo pronti a reagire anche a questo. Vedo anche che la Russia ha già molti ufficiali dell’intelligence che operano all’interno del Paese».

È sicuro che tutti gli alleati saranno pienamente allineati sulla risposta da dare alla Russia?
«Sì, sono fiducioso perché l’abbiamo già dimostrato. Nel 2014, contrariamente alle previsioni di alcuni analisti, gli alleati europei e il Nord America sono stati capaci di imporre sanzioni e di sostenerle per otto anni. E ora hanno dichiarato di essere pronti a farlo di nuovo».

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