Covid, la lezione di Israele (che registra un record di casi): ripartire dai bambini per fermare i contagi

di Luca Ricolfi

Siamo stati abituati, in questo primo anno di campagna vaccinale planetaria, a considerare Israele il primo della classe. Si è assicurato il vaccino giusto (Pfizer), e lo ha fatto nel modo più tempestivo, senza i problemi di approvvigionamento che hanno messo in difficoltà i Paesi dell’Unione europea. Si è accorto prima di tutti gli altri Paesi che la protezione dura poco, e che è necessaria una terza dose (o booster). Ha iniziato a somministrare la terza dose prima degli altri, e ora si sta preparando a somministrare la quarta. Ha iniziato tempestivamente le vaccinazioni dei bambini, preceduto soltanto dagli Stati Uniti.

Con tutte queste medaglie all’onor vaccinale, ci aspetteremmo che le cose, in Israele, andassero a gonfie vele. E in effetti per certi versi è proprio così: in questo momento nessun Paese occidentale avanzato ha una mortalità per abitante bassa come Israele. Questa, tuttavia, è solo una delle due facce della medaglia. L’altra faccia è che, da circa 2 settimane, i contagi stanno esplodendo: il valore di Rt è vicino a 3 (un valore catastrofico, il peggiore dell’occidente), le ammissioni quotidiane in terapia intensiva triplicano ogni settimana e oramai sono il doppio che in Italia, gli ospedali sono costretti ad aprire nuovi reparti pediatrici per accogliere i bambini che contraggono il Covid. Che succede? È la prova che il vaccino non funziona?


Difficile rispondere con sicurezza, ma forse una spiegazione c’è. Ed è sorprendentemente semplice: a dispetto di quel che si crede, Israele è uno degli ultimi Paesi dell’occidente quanto a copertura vaccinale. Fra le società avanzate di tipo occidentale, solo gli Stati Uniti hanno una copertura vaccinale più bassa.


Vediamo qualche numero. Il Paese star è il Portogallo, con il 90% della popolazione vaccinata, la Spagna è all’82%, l’Italia al 75%, Israele non arriva al 65%, gli Stati Uniti sono al 62%. Per trovare Paesi relativamente avanzati meno vaccinati degli Stati Uniti occorre avventurarsi fra i paesi europei dell’Est, notoriamente ostili alla vaccinazione.


Come è possibile che il Paese più virtuoso abbia più di un terzo della popolazione non vaccinata? La risposta è che la demografia esiste, e la religione pure. La demografia fa sì che Israele sia la società avanzata più giovane del mondo, con un numero di minorenni doppio di quello dell’Italia. E una parte considerevole dei minorenni o non si possono vaccinare (sotto i 5 anni), o si possono vaccinare ma solo da pochissime settimane a questa parte (dai 5 agli 11 anni). Il tutto aggravato dall’apertura delle scuole, che forniscono ai non vaccinati il luogo ideale per propagare l’infezione (su questo, se non si leggono i risultati con gli occhi dell’ideologia, le evidenze scientifiche sono piuttosto chiare).

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