Le mani dell’industria mineraria sui fondali dell’Oceano Pacifico

La piccola Nauru, sfruttata fino all’osso per l’estrazione di fosfati dalle potenze coloniali durante il ventesimo secolo, ora si è messa un gigante minerario che ha come unico fine quello del guadagno, anche se cerca di raccontare un’altra storia: The Metals Co ha affermato che l’estrazione in acque profonde sarebbe un modo più pulito per procurarsi i metalli delle batterie, perché produrrebbe meno rifiuti e meno emissioni rispetto all’estrazione terrestre. Le tecnologie di energia pulita come le batterie delle auto elettriche richiedono metalli, come il cobalto, che si trovano nei noduli in concentrazioni relativamente elevate. «Nauru fa parte di un’impresa pionieristica che potrebbe presto alimentare l’economia verde mondiale», si sente in un video prodotto dal governo di Nauru, mentre migliaia di firme si aggiungono ogni giorno alla moratoria contro lo sfruttamento dei fondali.

LA STAMPA

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