Djokovic vince la causa: restituito il visto, ora spera di poter giocare gli Open. Ma il giudice può ancora ordinare l’espulsione

Il giudice australiano Anthony Kelly ha annullato la decisione del governo di non concedere il visto di ingresso a Novak Djokovic in Australia. Pertanto il numero 1 del tennis Mondiale potrà difendere il suo titolo agli Australian Open, al via lunedì 17 gennaio a Melbourne.

La corte federale di Melbourne, poco prima, aveva concesso al tennista Novak Djokovic, secondo quanto affermano i media australiani, il permesso di lasciare Park Hotel, l’albergo adibito a centro per l’immigrazione dove è stato confinato, al fine di seguire l’udienza sul suo ricorso nuovamente aggiornata. Djokovic e i suoi sostenitori hanno lamentato le condizioni di alloggiamento simili a una “reclusione” nella struttura, già al centro mesi fa di polemiche e rivolte. Non è  stato reso noto quale sia la nuova, temporanea dimora in cui è stato trasferito. Intanto il giudice della corte di Melbourne, Anthony Kelly, considerato il prolungamento dell’udienza ha prorogato il termine che sospende il rimpatrio di Djokovic. 

La vicenda

I giudici hanno dunque stabilito che la star del tennis possa essere rilasciata dalla detenzione nel centro per immigrati, trovando “irragionevole” la decisione del governo di revocare il visto al campione serbo per entrare nel Paese. Il giudice Anthony Kelly ha ordinato il rilascio di Djokovic entro 30 minuti e il suo passaporto e altri documenti di viaggio gli sono stati restituiti, riaccendendo le possibilità del numero uno del mondo di vincere il 21esimo titolo del Grande Slam ai prossimi Australian Open. Tuttavia, gli avvocati del governo federale hanno detto alla Corte che il ministro dell’immigrazione del paese si riserva la possibilità di poter revocare nuovamente il visto di Djokovic.

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