Draghi in conferenza stampa: «Per chi è vaccinato sarà un Natale normale. Controlli fondamentali, andranno rafforzari»
Evitare rischi
Davanti ai giornalisti il premier rivendica che da noi «la situazione è sotto controllo», ringrazia Figliuolo per il «successo notevole della campagna vaccinale» che ci ha messi «nella situazione migliore in Europa» e fa sua la filosofia del Cts: «Vogliamo essere molto prudenti per evitare i rischi». Il ricordo del presidente va ai 134 mila morti, alla caduta dell’8% del Pil, ai «ragazzi in Dad che non sono stati bene e alcuni stanno ancora soffrendo». E alla povertà. Gli italiani hanno reagito e il decreto serve a «conservare questa normalità».
Il Viminale
Adesso il tema cruciale sono i controlli. «Mi auguro che questa volta vengano fatti», ha ammonito Draghi in Consiglio dei ministri rivolto a Luciana Lamorgese. La responsabile del Viminale ha ricordato che la polizia «ha mille fronti aperti e le forze sono quelle che sono». E il premier, secco: «In questa partita i controlli sono fondamentali, altrimenti il decreto non tiene». A telecamere accese, senza troppo ammorbidire gli accenti, il presidente conferma di aver investito del problema la ministra: «Le forze dell’ordine saranno mobilitate in modo totale con un impianto diverso dal passato. C’è tutta una aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli». E ai valichi di frontiera? «Faremo controlli a campione».
I no vax
Gli chiedono se l’obbligo vaccinale generalizzato non sarebbe stato una scelta migliore per ricucire il Paese e Draghi glissa. Ma sulle conseguenze che un decreto così duro potrebbe avere sull’umore delle piazze no vax, il premier non si sottrae: «È importante non sottovalutare né criminalizzare chi ha diversità di vedute e comportamenti, ma continuare sulla strada, cercando di convincere». Il capo del governo tirerà dritto, qualunque sarà la reazione politica e sociale alla stretta.
Stato di emergenza
Sulla proroga dello stato di emergenza che scadrà il 30 gennaio la
riflessione è aperta e Draghi ci scherza su: «Non mi azzardo a dire
niente a un mese dalla scadenza sennò Cassese mi sgrida». Poi semina un
indizio e fa capire che a Palazzo Chigi si ragiona su come «avere a
disposizione tutta la struttura di mobilitazione sanitaria» senza più
stato di emergenza. Brunetta un’idea ce l’avrebbe: «Una struttura di
missione presso la Presidenza del Consiglio». Ora c’è da spingere sulla terza dose e Draghi, contento per i «numeri molto incoraggianti», comunica di averla già fatta (al Celio, ndr). E c’è da convincere le famiglie a far vaccinare i bambini da 5 a 11 anni.
Non appena l’Ema avrà dato il via libera, partirà la campagna di
comunicazione del governo per tranquillizzare i genitori: «Ci possono
essere resistenze».
Pnrr e bollette
E il Pnrr, come procede? «Entro fine anno raggiungeremo i nostri 51 obiettivi». Ma bisogna essere «molto vigili», avverte Draghi, memore della storica difficoltà di spesa dell’Italia. E se le bollette di gas e luce continueranno a salire? Il governo ha già impegnato 3 miliardi «per alleggerire il carico» e Draghi annuncia un aiuto ulteriore a famiglie e imprese: «Il governo è pronto a investire anche di più».
CORRIERE.IT
Pages: 1 2