Obbligo vaccinale, Flick: “Serve una legge, non è in contrasto con la Costituzione”

Grazia Longo

Quasi 7 milioni di italiani non sono vaccinati contro il Covid e i contagi aumentano vertiginosamente.

Professor Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia e presidente emerito della Corte Costituzionale, si può rendere il vaccino obbligatorio o è incostituzionale?

«Non esiste alcun limite costituzionale a una legge sull’obbligatorietà del vaccino. Anzi, la Costituzione permette di coniugare, come sancito dall’articolo 2, i diritti inviolabili di ciascuno con i doveri di solidarietà. E non esistono diritti senza doveri, non esiste una vera libertà che non tenga conto della libertà altrui e degli interessi sociali quali la salute collettiva e la sicurezza».

Quali altri articoli della Costituzione ci aiutano a comprendere la possibilità di un’eventuale legge sull’obbligatorietà del vaccino?

«L’articolo 32 stabilisce che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo e un interesse della collettività. Il diritto di ognuno va esercitato senza ledere quello degli altri. Questa considerazione, quindi, si lega all’articolo 2 sul legame tra i diritti inviolabili e i doveri di solidarietá politica, economica e sociale. Occorre però soffermarsi anche su un altro articolo della Costituzione».

Quale?

«L’articolo 16 inerente la libertà di soggiorno e di circolazione, che può essere limitata con legge per ragioni di sanità e sicurezza, come nel caso del Green Pass. Mi preme sottolineare la differenza tra quella libertà e la libertà personale (tutelata dall’articolo 13 della Costituzione). La libertà personale può essere anch’essa limitata con legge, ma richiede anche un controllo del giudice sul caso specifico, come ad esempio nel caso della custodia cautelare. Quando sono in gioco questioni di sanità e sicurezza, come la pandemia del Covid, si può invece intervenire in termini generali, come già fatto, con una legge ad hoc che limita la libertà di circolazione per coloro che non hanno il Green Pass. Ma si deve anche intervenire con una legge che prevede l’obbligatorietà di vaccini, da cui derivi una limitazione della libertà di circolazione, sorretta dalla possibilità data allo Stato dall’articolo 32. In nessuno dei casi indicati si lede in alcuna misura la libertà personale».

Ma allora perché non è ancora stato emanato l’obbligo del vaccino?

«Perché si è scelta la scorciatoia del Green Pass come strumento di persuasione. Invece di affrontare il problema in modo più diretto si è preferito aggirare l’ostacolo con un escamotage per nascondere la necessità di un vaccino obbligatorio. Si è preferito rendere la vita difficile alle persone sui treni, al lavoro, al ristornate, in palestra, per convincerli a farsi vaccinare. Tutto questo nel tentativo di evitare la strumentalizzazione politica e l’opposizione della gente in piazza, che invece c’è stata lo stesso e anche in forma violenta contro il Green Pass».

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