I centri antiviolenza di nuovo senza soldi: «Solo il 2% dei fondi del 2020 è arrivato a destinazione»

In questo accumularsi di ritardi c’è stato un tempo in cui si è osato sperare che tutto cambiasse in meglio : è stato quando, in piena pandemia, nella primavera del 2020, la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti ha risposto agli appelli che arrivavano dalle strutture del territorio di fronte alle difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Lo ha fatto imponendo al secondo governo Conte la procedura accelerata per sbloccare i fondi che erano stati stanziati nel novembre del 2019. Risultato: un’impennata dei soldi arrivati e spesi dai Centri e dalle Case e tempi dimezzati nel passaggio dal Dipartimento Pari Opportunità alle Regioni (da 8 a 4 mesi). Segno evidente che, volendo, esiste il modo di velocizzare tutto. Peccato che la procedura accelerata sia valsa soltanto per il 2020. E infatti nel 2021 siamo tornati indietro: 7 mesi per il passaggio Stato-Regioni.

L’emergenza sanitaria aveva stabilito a marzo 2020 uno stanziamento di 3 milioni di euro per le spese straordinarie sostenute dalle Case rifugio per la pandemia. Al momento — svelano i dati ActionAid — ne risulta liquidato l’1%. La ministra Bonetti si era attivata, inoltre, ad aprile 2020, per un fondo da 5,5 milioni di euro sempre a sostegno degli enti che gestiscono Case e Centri. Ma su 342 Centri e 286 Case recensite dalle Regioni come destinatarie dei fondi del Piano nazionale antiviolenza, ne hanno usufruito soltanto in 142. Perché per avere quel sostegno era prevista una fidejussione pari all’80% dell’importo e molte strutture, specie le più piccole, non riescono a ottenerla dalle banche.

C’era un’altra misura voluta per fronteggiare la pandemia : il «reddito di libertà» per sostenere le donne nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, con un massimo di 400 euro al mese per 12 mesi. Stanziamento previsto: 3 milioni (dovrebbero essere rifinanziati con altri due milioni) decisi a maggio 2020, però mai distribuiti perché mancava la circolare dell’Inps per modalità e requisiti di accesso. L’Inps ha deciso i dettagli pochi giorni fa e la rete D.i.Re, che tiene assieme 84 organizzazioni di donne (gestiscono più di 100 centri antiviolenza e 50 case rifugio) ha fatto due conti: ne potranno beneficiare 625 donne in tutta Italia ma per farlo arrivare alla platea di tutte le donne che ne avrebbe bisogno servirebbero almeno 48 milioni di euro. Tutto questo aspettando di conoscere la cifra degli stanziamenti 2021 e la parte operativa (cioè il chi fa cosa e in quali tempi) del nuovo Piano nazionale antiviolenza 2021-20123, pubblicato tre giorni fa sul sito del Dipartimento pari opportunità.

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.