New York riapre dopo il Covid e si scopre più stanca, più costosa e meno sicura

di Federico Rampini

Negli Usa non si respira quell’euforia da scampato pericolo e da boom economico dipinta dalle statistiche. New York si aspetta con ansia di essere invasa: cercherà di risolvere con fantasia e flessibilità i problemi legati ai controlli

NEW YORK — L’America ha riaperto, i turisti italiani tornano. Quanto la trovano cambiata? Più di quanto ci si poteva aspettare in venti mesi. C’entra il Covid ma non solo: dalle anomalie della ripresa economica (cresce l’inflazione, mancano lavoratori essenziali) all’aumento della criminalità, dalle nuove attrazioni turistiche di New York alla fine della luna di miele con Joe Biden, le sorprese sono tante per i turisti europei che da lunedì sono riammessi, purché vaccinati e con tampone.

La compagnia aerea Delta ha visto aumentare del 450% le prenotazioni da quando l’Amministrazione Biden ha annunciato la levata delle restrizioni. È previsto il tutto esaurito a New York, in Florida, in California, a Natale e Capodanno. Ci sarà un crescendo di visitatori italiani per recuperare una lunga assenza forzata. Un primo avvertimento viene dalle linee aeree: prevedono file ancora più lunghe all’arrivo negli aeroporti, per la dogana. Tra le altre cause, anche tra gli organici della polizia di frontiera ci sono buchi creati dai no vax, in una fase in cui l’autorità federale obbliga alla vaccinazione i suoi dipendenti.

Lo shock del carovita è garantito nelle destinazioni turistiche come New York, Los Angeles, San Francisco. Quasi tutto costa di più, spesso molto di più. Il tasso ufficiale d’inflazione al 5,4% è inadeguato a fotografare la situazione in alcuni settori come i ristoranti. E rassegnatevi se la qualità del servizio non è all’altezza della «mancia obbligatoria» (almeno il 15%). «Ripresa con penurie» definisce lo stato dell’economia: in testa c’è la scarsità di manodopera. Colpisce i lavori disagiati, con meno prestigio sociale e remunerazioni basse. Ha ricadute sulla vita di tutti i giorni. Mancano camionisti, fattorini delle consegne, camerieri, poliziotti, cassiere e commesse, infermiere, insegnanti di scuole materne e asili nido.

Nei settori in sofferenza i datori di lavoro devono pagare di più e pretendere di meno, è la legge del mercato. Dopo decenni di pace sociale (o quasi) si segnalano scioperi, a conferma che i rapporti di forze sono cambiati in favore dei dipende nti. È difficile conciliare i numeri di un’economia schizofrenica: ancora ci sono quattro milioni di disoccupati in più rispetto all’economia pre-Covid; molti però non cercano un posto, se significa tornare a fare gli stessi lavori pesanti e sottopagati; possono permettersi di aspettare anche per la generosità dei sussidi che fino a due mesi fa arrivavano dal Tesoro federale e dalle finanze locali. Rispetto a marzo 2020 i risparmi degli americani sono aumentati di 2.300 miliardi di dollari, la giacenza media sui conti correnti è più alta del 50%.

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