Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia: con che programma e classe dirigente si candida a governare l’Italia

di Milena Gabanelli, Simona Ravizza e Alessandro Riggio

A prescindere dai risultati delle amministrative, dai sondaggi il primo partito italiano da quattro mesi è Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni ha più volte dichiarato: «Io mi preparo a governare la Nazione. Voglio andare lì con una classe dirigente all’altezza di questo compito». In un solo caso un partito della destra sociale italiana ha superato il 15% (Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini alle elezioni politiche del 1996), mai nessuno era mai arrivato al 20%. Chi sono, allora, i componenti della classe dirigente di FdI? Lo vediamo con un’elaborazione dati dei politologi Elisabetta De Giorgi e Gianluca Piccolino (Università di Trieste), Federico Russo (Università del Salento) e Luca Verzichelli (Università di Siena).

Il cerchio magico: gavetta e promozioni

La squadra che conta di Meloni è composta da 19 fedelissimi, elencati uno per uno nel libro «Io sono Giorgia»: età media 48 anni, solo 2 donne (Maria Carolina Varchi e Augusta Montaruli), le uniche che non hanno cominciato l’attività politica come lei nel Movimento sociale italiano (Msi) e nel Fronte della Gioventù, perché troppo giovani (sono entrambe nate nel 1983). Tutti gli altri 17 hanno trent’anni di militanza nella destra sociale. Quattro provengono dalle regioni meridionali e otto dal Lazio, che sono le roccaforti di FdI, dove percentualmente il consenso è fino a 3 punti superiore rispetto al Nord. Quasi tutti sono stati consiglieri e assessori comunali e regionali. Da assessore ai Servizi sociali di Viterbo Mauro Rotelli è stato condannato per danno erariale. Solo due, Marco Marsilio e Fabio Rampelli, erano già parlamentari. Ma appena i voti crescono alle elezioni 2018 (con FdI al 4,3% contro l’1,9 del 2013) arrivano le promozioni per gli altri: quattordici esordiscono a Roma come neoparlamentari. Poco dopo si dimettono per diventare presidenti di Regione, Marco Marsilio (Abruzzo), e Francesco Acquaroli (Marche). A Bruxelles vanno Nicola Procaccini (ex sindaco di Terracina) e Carlo Fidanza, che lascia la carica di neodeputato per diventare capodelegazione all’Ue. Oggi è autosospeso da FdI in attesa di chiarimenti sulla sua disponibilità a finanziare il partito in nero. Solo due attualmente sono extraparlamentari: il sindaco di Catania Salvo Pogliese (condannato per peculato) e il consigliere comunale romano Andrea De Priamo. Per quel che riguarda il livello di istruzione, solo due non risultano laureati: Carlo Fidanza e Salvatore Deidda.

In Parlamento: gli ex missini e gli imbarcati
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