Londra, dopo il boom di contagi Johnson fa retromarcia: Green Pass e mascherine al chiuso per l’inverno

Giulia d’Aleo

Il Regno Unito fa un passo indietro sull’allentamento delle restrizioni e valuta il passaggio a un più stringente «Piano B». Il cambio di rotta del governo di Boris Johnson sulla strategia per combattere il Covid potrebbe consistere in un ripensamento morbido delle misure, dalle mascherine allo smart working, e nell’adozione di una versione light del Green Pass.

L’attivazione di un piano B per l’inverno in Inghilterra è stato richiesto a grande voce dai laburisti, nonostante i contagi siano finalmente in diminuzione dopo le ultime settimane di fuoco. Oggi, per la prima volta dopo undici, giorni i positivi rimangono sotto i 40 mila casi nel Paese –fermandosi a 39.962, quindi non molto distanti –, quasi 5000 in meno della media di 44mila registrata negli ultimi giorni. Anche i numeri sui decessi sono migliorati per il secondo giorno di fila e si assestano a 72 morti contro i 135 di ieri. 

Tuttavia, l’impennata delle scorse settimane ha reso evidente che il vaccino da solo non basta, anche se ad averlo in doppia dose è ormai l’80% della popolazione over 12. L’effetto barriera è evidente, dato che i ricoveri in terapia intensiva sono di gran lunga inferiori a quelli delle precedenti ondate pre-vaccino – si parla di circa 6mila posti occupati contro gli oltre 34mila di gennaio – ma non è sufficiente. Soprattutto si teme non sia abbastanza efficace contro la minaccia della sotto-variante del ceppo Delta, la famigerata e ancora più aggressiva «Delta Plus». La scorsa settimana, una persona ogni 55 era ammalata di Covid, il numero più alto dalla fine di gennaio. L’arrivo dell’inverno poi, e delle influenze che porta con sé, potrebbe contribuire a un incremento nelle trasmissioni.  Contro le resistenze che aveva incontrato nei partiti di opposizione, ma anche tra la sua maggioranza e la popolazione, Johnson sembra quindi pronto a fare dietro front sugli allentamenti e introdurre a breve il piano B di cui si parlava già da un po’. Lo scrive il Guardian, riferendo che l’agenzia per la sicurezza sanitaria, la Ukhsa, ha contattato le varie autorità locali inglesi per sollecitare il loro sostegno all’immediata attuazione del piano invernale. Da quanto è al momento su carta, il piano segnerebbe il ritorno delle mascherine nei luoghi pubblici, come trasporti e luoghi affollati, che dal 19 luglio non erano più obbligatorie ma raccomandate. Si parla anche del ripristino dello smart working per le categorie che possono lavorare a distanza e l’obbligo di una sorta di passaporto vaccinale, quantomeno per l’accesso a discoteche, concerti e manifestazioni sportive. 

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