Intervista a Silvio Berlusconi: «Irresponsabile un voto anticipato. Salvini e Meloni federatori? Troppo caratterizzati»

di Paola Di Caro

L’ex premier: Salvini e Meloni federatori? Hanno entrambi profili fortemente caratterizzati. Il mio obiettivo politico è mantenere unito il Paese

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Dice no a qualsiasi ipotesi di voto anticipato che sarebbe «irresponsabile». Difende i suoi alleati Salvini e Meloni dalle accuse ma non affida a nessuno il ruolo di «federatore»: «Hanno entrambi profili fortemente caratterizzati. Troveremo la soluzione migliore. Ma il centrodestra dovrà distinguersi per equilibrio e proposte, non per questioni interne». Nega sdegnato di aver confermato le alleanze per avere consensi per il Quirinale e rimanda ogni discorso al futuro. E ai suoi ministri che scalpitano chiede di smetterla con le «polemiche». Ribadendo che Forza Italia la rappresenta lui e solo lui, certo che la sua linea «non è messa in discussione da nessuno». Silvio Berlusconi è tornato in campo, e oggi quel che lo fa «sentire meglio è l’idea di poter fare qualcosa per il mio Paese. Da questo punto di vista la calorosa accoglienza che ho trovato a Bruxelles fra i miei amici leader del Ppe credo possa essere — al di là della soddisfazione personale — una buona cosa per l’Italia. In un’Europa ancora ferita dalla Brexit, e che con l’uscita di scena di Angela Merkel perde un grande punto di riferimento, il nostro Paese può e deve giocare un ruolo importante».

E come la fa sentire l’assoluzione al processo di Siena?
«Semplicemente si conferma quello che dico da tempo: i magistrati seri, onesti e competenti sono la maggioranza. Ora posso solo augurarmi che la sentenza di Siena sarà confermata negli altri processi aperti, che si basano sullo stesso assurdo teorema».

Intanto, anche dopo il vertice, il centrodestra mostra crepe. Salvini dice a Meloni di «non rompere…», lavora a un nuovo gruppo con Le Pen mentre lei in Europa garantisce per lui. Crede davvero che abbia messo da parte il sovranismo?
«Io non chiedo a nessuno di mettere da parte alcunché. Non mi permetterei mai. Dico una cosa diversa, e cioè che l’Italia ha bisogno di un centrodestra liberale, cristiano, europeista, garantista. Sta a noi costruirlo e rafforzarlo, perché la politica italiana ha bisogno di questo. Poi, Salvini fa legittimamente la sua parte — che è diversa dalla nostra — e la fa bene, con efficacia».

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