Covid, New York supera tutti: via i tamponi e vaccino obbligatorio per i dipendenti pubblici

Tommaso Carboni

Nel mondo occidentale, l’Italia viene parzialmente sorpassata da New York nella rigidità dei controlli anti covid sui lavoratori. Il sindaco Bill de Blasio, membro del partito democratico, ha infatti appeno annunciato che tutti i dipendenti pubblici dovranno vaccinarsi, eliminando così l’opzione del tampone negativo per recarsi a lavoro. Chi non si adegua, scrive il Wall Street Journal, rischia il licenziamento. La nuova direttiva riguarda 46mila impiegati municipali che non hanno ancora ricevuto la prima dose: avranno tempo per farlo fino al 29 ottobre. “I lavoratori della città sono stati un’ispirazione quotidiana”, ha detto de Blasio. “Ora è il momento per loro di mostrare il percorso per uscire da questa pandemia una volta per tutte”.

In tutto, spiegano le autorità cittadine, il 71% dei lavoratori pubblici della città è vaccinato o parzialmente vaccinato. Deroghe sono consentite, di solito, per motivi medici o religiosi.

New York comunque non è sola. Ci sono altre città e Stati americani che hanno imposto ai propri dipendenti di vaccinarsi, senza possibilità di ottenere il lasciapassare attraverso un test negativo. Il certificato di guarigione non è sufficiente. Parecchie amministrazioni si trovano quindi a dover gestire migliaia di dipendenti che rifiutano il vaccino: ad alcuni sono state concesse proroghe, altri si sono dimessi o sono stati licenziati, altri ancora sono stati messi in congedo. Il problema è serio; perché, come le imprese private, anche i datori di lavoro pubblici oggi fanno i conti con una sorprendente difficoltà a trattenere e reclutare dipendenti – questo malgrado ci siano ancora milioni di persone disoccupate. Ma ci sono anche realtà completamente opposte a New York. Un altro fronte di città e Stati, tipicamente governate da esponenti repubblicani, che sono inamovibili nell’opporsi a green pass di ogni genere. Ce ne sono alcuni, tra cui il Texas, che hanno approvato decreti apposta per vietarli. Ed è forse anche per questo che gli Stati Uniti sono rimasti indietro nella campagna vaccinale, con solo il 57% degli abitanti che ha ricevuto la doppia dose. Tra i paesi del G7, gli Usa sono quelli meno coperti, superati anche dal Giappone che era partito molto in ritardo.

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