Covid, duecento morti al giorno: costa caro al Regno Unito lo stop a mascherine e pass


C’è però un lato confortante di questa storia: anche se non efficaci al 100%, i vaccini funzionano alla grande. Se si confrontano morti e ricoveri con la precedente ondata quando si erano toccati i 50mila contagi giornalieri come oggi, si nota un crollo di circa l’86% dei decessi e del 73% delle ospedalizzazioni. E se gli stessi scienziati del governo Johnson avevano ipotizzato fino a 7 mila ricoveri al giorno con l’attuale liberi tutti, oggi invece siamo a 921 giornalieri. Tuttavia, sono in aumento: 5.937 negli ultimi 7 giorni (+10% rispetto alla settimana precedente) con 7.749 pazienti totali attualmente in ospedale per Covid di cui 823 attaccati a un ventilatore. Anche i morti stanno salendo: 911 nell’ultima settimana, 116 in più rispetto alla precedente (+14,6%) e quasi 139 mila totali. Numeri attualmente più alti di altri Paesi dell’Europa occidentale come l’Italia.
Quanto potrà reggere la sanità britannica di questo passo, già azzoppata dai cronici problemi ai pronto soccorso con molte ambulanze in fila? E, oltre ai rischi da “Long Covid” per chi guarisce, quanti morti (oggi anziani e vulnerabili in maggioranza) saranno “accettabili” per il governo prima che si passi al piano B, ossia l’obbligo di mascherine al chiuso e Green Pass? Secondo il Daily Mail, mesi fa Johnson disse con i suoi: “Preferisco vedere pile di morti per le strade, invece di richiudere tutto”. In molti sperano che stavolta non si arrivi a una scelta così drammatica.   

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