Tasse, Fisco & Catasto: operazione trasparenza. Ecco chi sono i veri tartassati

di Ferruccio de Bortoli

La legge delega chiesta dal governo al Parlamento in materia fiscale e assistenziale ha lo scopo principale di ridurre il peso della tassazione sul lavoro e sui redditi medi. E, dunque, colpiva l’opposizione — poi subito rientrata — tanto viscerale quanto poco meditata, della Lega. I principali beneficiari, se mai la riforma si farà, saranno lavoratori, pensionati e piccole imprese. Ovvero: la base elettorale classica del movimento che Matteo Salvini ha ereditato da Umberto Bossi e Roberto Maroni.

Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri
Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri

Le possibilità che questo Parlamento possa approvarla sono minime. Sono pressoché nulle però se si concretizzerà il disegno — che la Lega stessa caldeggia — di eleggere Mario Draghi al Quirinale e sciogliere le Camere. All’articolo 8 c’è scritto: «L’attuazione della riforma è modulata con più decreti legislativi da emanare entro tre anni dall’entrata in vigore della presente legge, sottoposti al vincolo dell’invarianza dei saldi economici e finanziari netti dei singoli settori istituzionali, tenuto anche conto della riforma del sistema di assistenza sociale».

I tempi credibili

Non accade tutto nei prossimi mesi, come sembrerebbe seguendo le accese polemiche di questi giorni. La riforma la faranno forse un altro Parlamento e un altro governo. La vicenda del catasto ha poi qualcosa di paradossale e persino di romanzesco. Il governo ha spiegato bene che la revisione degli estimi avrà bisogno di anni. Almeno fino al 2026. E che non vi è alcuna intenzione di rivalutare le rendite catastali a fini fiscali, ma solo di avere una fotografia aggiornata del territorio. Anche per ragioni assicurative e di prevenzione da rischi sismici e climatici.

Tralasciamo il fatto che un’operazione fiscale legata alla revisione del catasto potrebbe avere come esito di far pagare meno i possessori di immobili nelle periferie, dunque non i più ricchi. Dimentichiamocelo. Potremmo dire invece, con una battuta, che è difficile essere sovranisti senza conoscere esattamente la propria terra, il proprio patrimonio edilizio. E dunque difendere meglio il territorio.

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