Pnrr, a che punto sono i progetti per la ripresa? La classifica dei ministeri

di Enrico Marro

L’attuazione del Pnrr è partita. Lentamente, ma è partita. Ora però bisogna accelerare, secondo il presidente del Consiglio Mario Draghi, per rientrare di qualche ritardo in corso e soprattutto per evitarne altri. Ecco perché il premier si prepara a fare il punto della situazione, con una riunione della cabina di regia generale, allargata a tutti i ministri coinvolti dal Piano, e con riunioni settoriali con i singoli ministri di volta in volta competenti.

In vista di questi ultimi appuntamenti, i ministri si stanno preparando a comporre le relazioni di loro competenza da inviare alla presidenza del Consiglio 5 giorni prima della riunione nella quale saranno chiamati a riferire. Questa procedura di verifica dello stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è stabilita nella prima relazione di monitoraggio sullo stesso Pnrr illustrata l’altro ieri nel consiglio dei ministri dal sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, e dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. PUBBLICITÀ

Il monitoraggio

Nel documento (16 pagine) sono contenute diverse tabelle che consentono di vedere quanto fatto dai singoli ministeri finora e quanto resta da fare fino alla fine dell’anno (vedi grafico), secondo il cronoprogramma concordato con Bruxelles. Il monitoraggio è fatto esaminando i Targets, ovvero gli obiettivi quantitativi, e i Milestones, cioè i traguardi qualitativi. Targets e Milestones sono del resto i parametri che utilizzerà la commissione europea per stabilire, ogni sei mesi, se l’Italia ha rispettato gli impegni presi nel Pnrr e ha quindi diritto alle ulteriori tranche di finanziamenti (10 in tutto, fino al 2026), dopo i 24,9 miliardi di euro inviati a Roma lo scorso agosto a titolo di anticipo sul totale dei 191,5 miliardi a disposizione del nostro Paese in 5 anni. In tutto questo periodo l’Italia dovrà conseguire ben 528 Milestones e Targets (M&T) relativi a 134 investimenti e 63 riforme. Di questi 528 M&T 51 devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2021: 24 relativi a investimenti e i restanti 27 alle riforme. Secondo la prima relazione di monitoraggio, al 22 settembre sono stati conseguiti 13 obiettivi su 51, cinque riferiti agli investimenti (il 21%) e otto alle riforme (30%).

I risultati

Per valutare le performance dei vari ministeri bisogna far riferimento al cronoprogramma. Si parte con gli M&T da realizzare entro il secondo trimestre 2021: sono 5 e sono stati tutti centrati (norme sulla governance, sulle procedure e l’attuazione del Pnrr; decreto sulla semplificazione degli appalti; implementazione dei progetti Ipcei sulla microelettronica). Altri 5 M&T devono essere conseguiti entro il terzo trimestre 2021, ma finora ne è stato centrato solo uno, il rifinanziamento del fondo Simest per l’internazionalizzazione delle pmi. Non ancora conseguiti invece tre obiettivi in capo al ministero della Transizione ecologica (Roberto Cingolani) e uno in capo al ministero dello Sviluppo (Giancarlo Giorgetti) insieme con le Pari Opportunità (Elena Bonetti). I primi tre riguardano: entrata in vigore del decreto ministeriale per definire i criteri di selezione dei progetti delle municipalità in materia di gestione dei rifiuti; un analogo decreto sui progetti di economia circolare; piano per il monitoraggio dei rischi idrologici. L’ultimo obiettivo per il terzo trimestre non ancora centrato è relativo all’adozione del fondo a sostegno dell’imprenditorialità femminile.

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