Lamorgese: «Rischio alleanza tra estremisti e No Vax. Gli attacchi di Salvini un danno a tutto il governo»

di Giovanni Bianconi

«È evidente che l’innalzamento dei toni delle proteste può favorire forti tensioni per l’ordine pubblico e atti ostili anche da parte di singoli, non direttamente riconducibili a gruppi organizzati», avverte la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nel giorno di nuove proteste contro il green pass e l’ipotesi dell’obbligo vaccinale.

Che cosa emerge da controlli e analisi sulle manifestazioni No-vax ?
«La galassia delle sigle No-vax appare composita e variegata, e al momento non risultano contatti strutturati con frange estremiste. Certo, in alcune delle proteste si è registrata una sporadica partecipazione di appartenenti all’estrema sinistra o all’area anarchica nonché, soprattutto a Roma, alla destra radicale. In alcune occasioni ci sono stati evidenti tentativi, non riusciti, di alimentare una degenerazione violenta della protesta».

Quindi c’è il rischio di strumentalizzazioni politiche?
«Proprio per scongiurare situazioni di rischio e intercettare possibili derive, è stata intensificata l’attività di prevenzione anche grazie al costante monitoraggio del web, come dimostra la recente operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura di Milano. È importante, in questa fase, individuare per tempo i segnali di possibili legami tra i gruppi No-vax e di tendenza estremistica che rappresenterebbero un preoccupante salto di qualità».

Lei è favorevole ad allargare l’obbligo del green pass?
«La linea del governo è netta: estenderne quanto più possibile l’utilizzo e completare il piano vaccini che, tra l’altro, sta andando molto bene. Il green pass è fondamentale per supportare la ripartenza in sicurezza delle imprese e del Paese».

A parte le questioni legate all’emergenza Covid, che cosa la preoccupa di più alla ripresa dopo la pausa estiva?
«Gli scenari da monitorare riguardano non solo le tensioni sociali e l’ordine pubblico, ma anche l’immigrazione, le minacce del terrorismo, la criminalità organizzata, gli appetiti delle mafie sulle ingenti risorse pubbliche destinate alla ripresa economica, gli attacchi violenti veicolati dalla Rete. Sono tutte sfide sulle quali il Viminale è costantemente impegnato in prima linea».

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