Incendio a Catania: 30 focolai, fumo sulla città, case evacuate. In 150 salvati via mare

Gli altri incendi in Sicilia

I pompieri e i forestali hanno lavorato tutta la notte per spegnere le fiamme divampate tra Piana degli Albanesi, Strasatto Altofonte e San Giuseppe Jato. A Piana le squadre antincendio hanno fatto evacuare alcune abitazioni minacciate dai roghi, mentre su Palermo piove ormai cenere da 24 ore. A Portella della Ginestra la cenere ha ricoperto tutto il “sacrario”, il luogo dell’eccidio del primo maggio 1947. Le fiamme hanno annerito anche i sassi del memoriale con le date che ricordano la strage e i nomi delle vittime. E continua a bruciare oggi, sopra Portella, monte Pelavet e le altre montagne che circondano Piana.

Fiamme anche a Misilmeri nella zona del Castello dell’Emiro. L’azione degli incendiari insieme alle alte temperature e il vento che si è alzato sta provocando ingenti danni alla vegetazione. Le alte temperature, oltre i 40 gradi, e le folate di vento caldo hanno alimentato le fiamme al Lido di Noto, dove i vigili del fuoco hanno impiegato diverse ore per domare un vasto incendio che ha minacciato anche delle abitazioni. Fiamme anche nella zona di Priolo, sulla ex strada statale 114, ma il rogo è stato subito controllato dai volontari della protezione civile, a Floridia, in prossimità dei monti Climiti, ed anche nella Valle dell’Anapo
Un vasto rogo minaccia la diga Ancipa a Troina, nell’ennese. A rischio gli allevamenti di bestiame della zona. Si prova a fronteggiare con un elicottero, l’incendio che sta divorando i boschi di Piazza Armerina. Dalla Furma alla Ronza è tutto in fumo. 

Inferno a Catania: a fuoco il lido le Capannine. Fumo sulla città

Musumeci: “Piromani criminali”

In una nota il presidente della Regione Nello Musumeci fa il punto e punta il dito contro i  “piromani che, come accertato dalle indagini degli inquirenti, appiccano scientificamente il fuoco in più punti causando danni irreversibili al patrimonio boschivo e mettendo a rischio persino l’incolumità delle persone”. E attacca: “Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio, come è accaduto ieri a Portella della Ginestra e Piana degli Albanesi. Sono vicino alle tantissime persone che, ancora oggi, sono state costrette ad abbandonare le loro case perché minacciate dal fuoco. E faccio appello a tutti, anche e soprattutto alla luce dell’avviso straordinario diramato oggi dalla Protezione Civile regionale, perché si applichino tutte le necessarie misure di prevenzione previste dalla “allerta rossa” e per limitare – ha concluso – ma preferirei dire per evitare ulteriori incendi e problemi legati alla eccezionale ondata di calore che riguarderà la Sicilia fino al 6 agosto”.

L’allarme della Protezione civile

“E’ una battaglia impari”, dice il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, rilanciando l’allarme incendi per le prossime ore, quando le temperature saliranno ancora, in uno tsunami di calore che ha portato anche a dimezzare gli orari degli hub vaccinali. “Nei prossimi giorni peggiorerà“, aggiunge, precisando di aver revocato le ferie ai dipendenti per poterli impegnare nel disperato tentativo di domare le fiamme che stanno bruciando la Sicilia.

Wwf: servizio in tilt

”La Sicilia è nelle mani dei criminali del fuoco che, da emergenza gravissima, in questi giorni incandescenti hanno fatto precipitare la situazione a livello di catastrofe ambientale conclamata – denuncia Ennio Bonfanti, presidente del Wwf Sicilia – Poco fa io e un altro volontario abbiamo provato a segnalare uno dei tanti incendi ma il numero di emergenza del Corpo forestale 1515 risulta perennemente occupato mentre il Nue 112 ha risposto alla nostra chiamata solo dopo 10 minuti di attesa”. 
E ancora: “Gli operatori, anch’essi avviliti per questa situazione, ci hanno confessato che l’enorme quantità di chiamate sugli incendi ha fatto andare in tilt il servizio“.  “E’ inaccettabile che da mesi una Regione venga letteralmente messa a fuoco ma nessun criminale, salvo un caso in provincia di Enna e poco altro, viene individuato. Migliaia di incendi tutti dolosi ma tutti senza uno straccio di sospettato, di indiziato, di colpevole. Chi a livello provinciale e regionale ha le competenze istituzionali nella lotta agli incendiari dovrebbe avere un sussulto di dignità e dimettersi seduta stante, provando a scappare per nascondersi altrove per la vergogna della totale incapacità di fare il proprio lavoro. Ma ovviamente non succederà nulla, e prima o poi il vento porterà via la cenere”, conclude. 

QN.NET

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