Libero De Rienzo, il ricordo di Emanuele Trevi: «Picchio, contenevi oceani di dolcezza e disperazione»

A quei tempi, quando ancora tutto stava prendendo forma nella sua vita, era ossessionato dal concetto di «anarchia». Chi era un vero anarchico? Quanta eredità sociale e culturale bisogna liquidare per conquistarsi quella libertà effettiva che è ben diversa dalle tante libertà apparenti in cui ci balocchiamo? Quando poi iniziò a lavorare seriamente, con i risultati che tutti sappiamo, non mi stupirono affatto la sua bravura e il suo successo, perché sapevo quanto Picchio, pur così giovane, fosse già andato avanti nel lavoro su se stesso. Libero, quel nome di battesimo che usava così poco, oltre che un nome è stato un oroscopo veritiero. Oggi non ci rimane che piangerlo amaramente, come si conviene a una perdita secca, a un drastico impoverimento della nostra vita. Ma le tracce che quest’uomo unico al mondo ha lasciato negli altri sono profonde e vitali, e nemmeno il dolore più atroce offusca del tutto la bellezza del ricordo

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