Parla Enrico Michetti: vi libererò da Raggi e Zingaretti. Roma è ferma da anni


Lei è sempre molto ecumenico verso i suoi competitor. Però non proveniamo da un quinquennio «pacifico». Il suo messaggio non rischia di essere troppo «morbido»?
«Io credo che i romani debbano scegliere tra i candidati e tra i programmi. Gli attacchi personali mi hanno sempre infastidito. Creano confusione. Allontanano i cittadini dalla politica. Io sono un moderato e detesto la faziosità. Il rispetto dei miei interlocutori è per me un valore irrinunciabile».
C’è qualcosa realizzato da Virginia Raggi che farebbe anche lei?
«Nulla di personale ma credo che la crisi della città sia evidente a tutti». 
In un eventuale ballottaggio, spererebbe di trovare Virginia Raggi o Roberto Gualtieri?
«Dobbiamo attendere tutti il responso delle urne».
Domanda fatidica. Ha già pensato alla prima delibera che farà adottare dalla sua giunta?
«Rifiuti, decoro, trasporti e sicurezza sono emergenze da affrontare fin dal primo momento. Roma deve tornare una città pulita, efficiente e in ordine».
A proposito di Giunta. A parte il prosindaco Matone e l’assessore alla cultura Sgarbi, che profili ha in mente? C’è qualche «mister X», un nome-simbolo per una determinata materia?
«Sono giù due personalità di spessore da cui partire per creare una Giunta forte e autorevole. Abbiamo appena iniziato. C’è tempo per selezionare eventualmente anche altre figure provenienti dalla società civile, uomini e donne da affiancare alle personalità politiche che sono indispensabili».
La gestazione della sua candidatura non è stata semplice, e l’idea del ticket con Simonetta Matone a molti è sembrata una sorta di compromesso. Cosa replica a questa osservazione?
«Avere un fuoriclasse in squadra aiuta a vincere le partite. Simonetta Matone è un valore aggiunto di cui sono grato alla coalizione». 
]l pronti-via c’è stato. Per lei che proviene dalla società civile, dal mondo universitario e della professione legale, com’è confrontarsi con le ritualità dei partiti?
«Ho trovato fiducia e ho riscontrato una straordinaria disponibilità. Mi sento quotidianamente con i leader nazionali e con i dirigenti regionali e romani. Stiamo definendo il programma. Abbiamo chiare le priorità. Sono stato messo nelle migliori condizioni».

IL TEMPO

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