Ex Ilva, arrestato l’avvocato Amara e obbligo di dimora all’ex procuratore Capristo

di Fiorenza Sarzanini

Nuove misure cautelari sono state notificate dai magistrati di Potenza all’ex procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo e all’avvocato siciliano Piero Amara arrestato stamani dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un filone dell’inchiesta di Potenza che riguarda anche l’ex Ilva di Taranto. Per l’ex capo della Procura ionica è stato disposto l’obbligo di dimora a Bari. I fatti contestati, si parla di presunti favori legati all’ex Ilva, risalirebbero al periodo nel quale Capristo era procuratore a Taranto e Amara era consulente legale dell’azienda siderurgica quando l’azienda era in amministrazione straordinaria. In tale veste, avrebbe avuto rapporti con Capristo.

Nel maggio 2020 Capristo è stato arrestato (tornato libero ad agosto) nell’ambito dell’altra inchiesta della procura di Potenza per la quale è attualmente a processo per tentata concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata.

L’avvocato Amara è anche al centro dell’inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto «falso complotto Eni»: ai magistrati lombardi l’avvocato siciliano rilasciò dichiarazioni sulla presunta loggia Ungheria.
L’ipotesi di reato contestata dalla procura di Potenza all’ex procuratore di Taranto Capristo, che è stato anche procuratore a Trani, è di corruzione in atti giudiziari.

Oltre all’avvocato Amara, risultano indagati nello stesso filone d’inchiesta anche l’avvocato Giacomo Ragno, ora ai domiciliari, e il poliziotto Filippo Paradiso, per il quale è stato disposto il carcere come l’avvocato Amara.

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