Tragedia sulla funivia del Mottarone: “La fune non era tranciata di netto”

Il primo soccorritore

In questo momento ancora non si sa esattamente cosa sia successo: la cabina è caduta in un vallone chiuso alla vista, per capire i primi soccorritori a piedi impiegano una decina di minuti e in quel punto la copertura del segnale telefonico è scarsa. Così servirà altro tempo per svelare al mondo il disastro. Drammatico il racconto del primo ad arrivare: «Ho dovuto scegliere tra controllare se tra quei corpi ce ne fosse uno che respirava o spostarmi per cercare il punto dove poter telefonare». Funivia Stresa-Mottarone, il dolore del soccorritore: “Sarà impossibile dimenticare”

Mentre resta inspiegabile come possa essersi sfilacciata la fune traente (è stato trovato un capo, che non risulta tranciato di netto), ieri si sono rincorse varie ipotesi sul mancato funzionamento del freno di emergenza. Si è parlato anche delle «pinze» bloccate in modalità aperta, cioè che non potessero stringersi in caso di emergenza, per un errore umano, un mancato intervento mattutino. Ma su questo gli inquirenti fanno muro: «Non c’è nessuna deposizione in tal senso». C’è un’ipotesi, tutta da confermare, pure per il punto di rottura della fune: all’interno della stazione di monte. Mottarone, la casa sotto alla funivia: “I cavi spezzati sono arrivati nel giardino”

Ieri Leitner ha diffuso una nota in cui ricorda gli ultimi controlli eseguiti (la revisione generale è di cinque anni fa): il 5 novembre 2020 il controllo magnetoinduttivo delle funi traenti (una sorta di radiografia del cavo), il 1° dicembre i cosiddetti «finti tagli», la simulazione della rottura della fune traente, il 4 e 5 marzo la lubrificazione di rulli e pulegge, poi verifiche meccaniche tra il 29 marzo e il 1° aprile e addirittura questo mese, lunedì 3, la manutenzione delle centraline idrauliche di frenatura dei veicoli.

Dopo l’esame esterno dei corpi, questa mattina le salme saranno messe a disposizione delle famiglie. Ieri alla camera ardente all’ospedale di Verbania hanno reso omaggio alle vittime il ministro Enrico Giovannini, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il presidente del Piemonte Alberto Cirio. 

Funivia Mottarone, le immagini del pilone con i cavi tranciati a terra

LA STAMPA

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