Alla Amministrative c’è la corsa a dire no. Centrodestra in alto mare, accordo impossibile Pd-M5S

Pare proprio che l’intenzione di trascorrere del tempo con la famiglia, una volta raggiunti gli obiettivi delle somministrazioni in Lombardia, sia ferrea. Così come quella, in un secondo tempo, di tornare ad occuparsi di progetti umanitari, così come lungamente fatto in questi anni. E le alternative? Anche qui, percorso non facile. In ambienti leghisti è germogliata da tempo la suggestione di candidare Giorgia Meloni, che però vuole rimanere in campo nazionale e ha più volte smentito l’ipotesi. Ancora Antonio Tajani, sempre a Skytg24 ieri, ha messo sul tavolo il nome del Senatore Maurizio Gasparri, che però qualche giorno fa aveva avanzato a sua volta quello di Tajani. Insomma, una matassa non facile da sbrogliare. Per quanto va detto che la figura di Maurizio Gasparri non è certo peregrina nel toto candidati. È segretario di Forza Italia a Roma, che in questi mesi, restrizioni permettendo, sta battendo palmo palmo, ha messo su un gruppo di lavoro che ha redatto un programmone di centinaia di pagine. Insomma, ha il polso del territorio romano.

Se il centrodestra suda e soffre, non va meglio nel centrosinistra. O meglio, nel centrosinistra che non c’è, se con il termine si volesse intendere l’alleanza tra Pd e 5 Stelle, sogno di Conte, Bettini e Zingaretti che proprio in queste Amministrative avrebbe dovuto vedere il suo importante banco di prova. Solo che nel frattempo il governo Conte è caduto così come la segreteria di Zingaretti. Il mancato (per ora) connubio ha avuto una specie di effetto domino sulle piazze principali. A Torino non solo l’accordo non si fatto, ma nelle primarie del centrosinistra favorito appare il capogruppo Pd Stefano Lo Russo, assai inviso alla Sindaco uscente del M5S Chiara Appendino. Non a caso: Lo Russo è autore di quelle denunce sul bilancio a seguito delle quali Appendino ha, poi, riscosso una condanna. La Prima Cittadina pare ancora incerta del proprio futuro, se ricandidarsi o no, ma l’ostilità con Lo Russo è aperta e reale sin da queste fasi preliminari. A Bologna, invece, a sinistra c’è una mina renziana, ossia la Prima cittadina di San Lazzaro Isabella Conti. Corre per le primarie, con la casacca di Italia Viva, e sfida l’assessore bolognese Pd Matteo Lepore. Una sfida però che non appare per nulla chiusa in favore del secondo, dato che una parte del centrosinistra (anche ambienti un tempo prodiani), appoggiano Conti.

Anche a Napoli tutto è in alto mare, dove Roberto Fico sembra propenda più sul no che sul si, anche se una parola definitiva ancora non c’è. La sua figura potrebbe fare da cerniera tra Pd e 5 Stelle, visto che lui si era sempre speso per l’alleanza, ma l’ipotesi è più ardua del previsto. Niente da fare, come noto, a Roma, dove la candidatura di Virginia Raggi è rimasta e a seguito dei complicati equilibri tra Comune e Regione Zingaretti non ha voluto correre per il Pd e rimane in campo Gualtieri. Anche qui, dopo una serie infinita di «no», tra cui David Sassoli, Paolo Gentiloni e lo stesso Enrico Letta. Quest’ ultimo, peraltro, si gioca molto della segreteria nella prossima tornata delle comunali.

IL TEMPO

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