Tutti i rischi della Golden Power

Inoltre, rendere tutto “strategico” ha il dannosissimo effetto di aumentare la discrezionalità e l’influenza della politica e della burocrazia che per definizione non hanno a cuore (né sanno come raggiungere) l’efficienza del sistema economico ma il potere e il consenso elettorale. Non c’è da scandalizzarsi: anni di studi della scuola cosiddetta di “Public Choice” sono a disposizione di chiunque. Non indifferenti sono poi i costi burocratici che ne conseguono oltre al minor valore delle società italiane (se è più difficile comprarle, le pago meno o mi rivolgo altrove).

Infine, se è vero che si può concordare sulla preservazione della sicurezza nazionale, possiamo non applicare i poteri di veto ai paesi europei ed amici (difficile che la Nuova Zelanda minacci la nostra integrità) e per quelli che non rientrano in tale categoria si può scegliere la misura meno restrittiva. La triste esperienza dei vaccini ci ha insegnato che nonostante alcuni degli stabilimenti più importanti fossero in Europa, e almeno due imprese parzialmente europee (tedesca e svedese, senza contar la mitica fabbrica di Pomezia), in un mondo non barbarico quello che importa per gli approvvigionamenti è la capacità di stipulare contratti e farli rispettare.

“Prima gli italiani” è un bello slogan, finché non ci fa rimanere soli e impoveriti.

LA STAMPA

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