“Non ha senso scientifico la limitazione agli under 60 del vaccino AstraZeneca”

Edoardo Izzo

«Sono d’accordo con l’ok dell’Aifa alla somministrazione della seconda dose del vaccino AstraZeneca agli under 60. In realtà, a livello scientifico, una limitazione all’uso non ha senso. Tanto più che anche l’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha ribadito che il vaccino è utilizzabile dai 18 anni in su». Non ha peli sulla lingua Enrico Bucci – Ph.D. in Biochimica e Biologia molecolare, professore aggiunto alla Temple University di Philadelphia – che in un’intervista a La Stampa parla di vaccini e di scelte non sempre coerenti da parte delle agenzie regolatorie. «Mettere un ‘freno’ alla vaccinazione degli under 60 con Vaxzevria (nome commerciale del prodotto di AstraZeneca) può essere accettabile per dare priorità a quelle categorie che sono le più colpite dal Covid-19 grave, ovvero gli anziani. Questo a maggior ragione se, come sembra, non avremo problemi con l’arrivo di altri vaccini. Invece se i tentennamenti su AstraZeneca portassero a perdere tempo nelle vaccinazioni, questo sarebbe un errore». Esitazioni, molto spesso ingiustificate, ma che potenzialmente potrebbero ritardare la campagna di vaccinazione del commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, che ha annunciato di voler iniziare una vera e propria somministrazione di massa da fine maggio, quando saranno tolti i limiti di età. La speranza, tra le altre cose, e che non tardino le consegne di Pfizer e Moderna. Proprio sulla tecnologia utilizzata dalle due case farmaceutiche statunitensi, Bucci, tira dritto e si dice favorevole. Sempre controllando gli effetti collaterali, trattandosi di un prodotto nuovo. «I vaccini a mRna come Pfizer e Moderna, – spiega Bucci – se non emergeranno controindicazioni, rappresentano il futuro non solo per i vaccini, ma più in generale per i farmaci.

Basti pensare al cancro». «Ovviamente sono molto favorevole a questa tecnologia, perché è eccezionale, ma richiede vigilanza. – spiega il professore – Sembrerebbe di grande efficacia, ma vanno seguiti gli effetti collaterali che al momento bisogna dire non sembrano preoccupanti». Parlando di vaccini e, leggendo la rubrica sul “Foglio” che il professor Bucci tiene regolarmente, si passa ad un argomento spinoso: il vaccino tutto italiano ReiThera. «Su questo vaccino sono state fatte scelte difficilmente comprensibili, tanto è vero che ora si sta pensando di cambiare il prodotto riconvertendolo in un mRna», spiega il professore. «A mio parere c’è un conflitto di interessi dell’Aifa, – afferma Bucci – che era presente con il direttore generale, Magrini, alla conferenza stampa del 5 gennaio dove si illustravano i risultati di uno studio di fase 1 e si decretava già l’efficacia del prodotto». Era il periodo del Governo Conte 2 e a guidare la “Macchina” c’era l’ex commissario, Domenico Arcuri. «Non vedo invece conflitti di interessi nello Spallanzani, – dice Bucci – ma c’è interesse politico della Regione. Usano l’ospedale Spallanzani per promuovere cose che la politica decide».

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