Le tappe per il coprifuoco alle 23: il 14 maggio controllo decisivo

di Fiorenza Sarzanini

Le tappe per il coprifuoco alle 23: il 14 maggio controllo decisivo

Almeno due monitoraggi con la curva epidemiologica in discesa e il terzo che conferma l’abbassamento dell’indice di contagiosità. È questa la condizione per allungare almeno alle 23 l’orario del coprifuoco, il compromesso raggiunto dalla maggioranza di governo per modificare il decreto entrato in vigore il 26 aprile. Con una data chiave fissata al 14 maggio quando sarà chiaro se le riaperture di bar e ristoranti all’aperto e dei luoghi dello spettacolo abbiano influito sull’andamento dei contagi e soprattutto sulla tenuta delle strutture sanitarie. Il dibattito è in corso sia all’interno dell’esecutivo sia nei partiti, con posizioni talvolta distanti. Anche dentro la Lega le sensibilità sulle scelte del governo in tema di riaperture sono diverse. Se Matteo Salvini raccoglie le firme per abolire il coprifuoco, il ministro Giancarlo Giorgetti si dimentica, si fa per dire, di firmare la petizione.

Il decreto

Nel provvedimento che scade il 31 luglio è specificato che le misure in vigore saranno rimodulate seguendo i dati che ogni settimana misurano l’epidemia, ma anche il risultato della campagna vaccinale nelle diverse regioni. Il coprifuoco è però una misura nazionale, quindi dovrà essere fissato in maniera che possa valere in tutta Italia, dunque tenendo conto anche delle aree dove l’incidenza è ancora alta tanto che il valore dell’Rt – l’indice di contagiosità – incrociato con gli altri indicatori fissa la permanenza nella fascia arancione o rossa.

Il doppio monitoraggio

Il primo monitoraggio per valutare la situazione è quello di domani, anche se si tratta di dati antecedenti all’entrata in vigore del nuovo decreto che non forniscono la fotografia istantanea perché si basano su rilevamenti della settimana precedente. Ma consentono comunque all’Istituto superiore di Sanità e al ministero della Salute di individuare le aree di maggior rischio. Davvero indicativo sarà invece il bollettino del 7 maggio,a 15 giorni dall’entrata in vigore del decreto che ha riportato il 70 % degli studenti in presenza, con un maggior affollamento sui mezzi pubblici e soprattutto una circolazione dei cittadini nelle regioni gialle che dalle 5 alle 22 non prevede alcuna limitazione. E terrà conto del fine settimana del 1° maggio durante il quale sarà inevitabile un affollamento nelle località di mare e di vacanza, così come nei ristoranti e nei bar, sia pur esclusivamente all’aperto.

La cabina di regia

Nella settimana successiva sarà convocata la cabina di regia e le forze di maggioranza si confronteranno sull’opportunità di spostare alle 23 o addirittura alle 24 l’orario per il divieto di circolazione. Una misura che il leader della Lega Matteo Salvini, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e una parte di Forza Italia – appoggiati dai governatori del centrodestra – premono perché sia addirittura abolita. Una scelta che al momento non sembra possibile, finora si è parlato soltanto di un “ritocco”. La decisione sarà comunque presa guardando i dati del 14 maggio e se davvero si tratterà di numeri positivi già il 17 maggio sarà possibile rimanere più a lungo in giro. Intanto le Regioni si attrezzano in vista delle nuove scadenze e ieri hanno consegnato al governo i protocolli messi a punto per le attività che ripartiranno dal 15 maggio.

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