Zona gialla Lombardia, Lazio e altre 10 regioni da lunedì (ma Rt ancora alto). Sardegna resta rossa

di Mauro Evangelisti

L’indice di trasmissione nazionale scende ancora, ma lentamente: l’Rt la settimana scorsa era a 0,85, nel report della cabina di regia atteso per oggi si assesterà tra 0,80 e 0,83. Diminuisce però in modo più deciso l’incidenza, cioè il numero di casi ogni centomila abitanti su base settimanale: nessuna regione sarà sopra al valore di 250 che, già di per sé, farebbe scattare la fascia rossa. Le valutazioni di oggi saranno importanti perché coincidono con il ripristino delle fasce gialle a partire da lunedì prossimo al quale possono aspirare almeno 12 regioni. Tra queste c’è sicuramente il Lazio, visto che l’Rt è sceso a 0,78 e l’incidenza continua a calare, passando da 180 a 160.

Allo stesso tempo, rispetto a una settimana fa, i posti letto di terapia intensiva occupati da pazienti Covid sono diminuiti del 13 per cento e tutti questi dati insieme concederanno al Lazio di tornare a un livello di chiusure meno rigide. Discorso simile per il Veneto. Spiega il governatore Luca Zaia: «In Veneto abbiamo indici da zona gialla: l’Rt è a 0,71 e l’incidenza è a 126,8, l’occupazione nelle terapie intensive è del 22 per cento (con il limite al 30) e nelle aree non critiche al 20 (rispetto al limite del 40). Quindi, siamo di fatto in zona gialla». Stesso colore all’orizzonte anche per le due regioni che per prime sono state costrette a chiusure molto severe, in alcune province, a causa dell’uragano rappresentato dalle varianti: Umbria e Abruzzo.

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