Covid, a Bologna è boom di contagi: «La gente è sfinita»

Il bilancio

Dalle finestre della sua casa, Roberto Grandi sente salire il vociare delle persone che affollano via Indipendenza. Il professore da anni dirige quella Bologna Musei che tanta parte ha avuto nella scoperta turistica della città, non esce di casa da tempo, ma osserva. «Quel che vedo sarà replicato ovunque nel giro di pochi giorni. Le fasce cromatiche sono state vissute come un fenomeno ondulatorio e ciclico. Come se la gente avesse fatto sua l’idea che tanto, prima o poi, si torna gialli, e poi si ricomincia, arancioni, rossi, di nuovo gialli. Siamo abituati, ad andare meglio, e poi al peggio. Quindi, non c’è più la paura che i numeri attuali imporrebbero». Nella settimana tra il primo e il 7 aprile 2020 in Emilia-Romagna si arrivò a un bilancio di 659 morti e 3.765 ricoveri, 366 dei quali in terapia intensiva. Tra il 3 e il 9 marzo 2021, i decessi sono stati 261. Le altre due statistiche sono purtroppo vicine a quelle del peggior momento vissuto finora dalla regione dall’inizio della pandemia: 3.044 degenti per Covid, 307 in rianimazione. Siamo vicini alla vetta dei contagi. Questo significa che tra una decina di giorni saliranno ancora le statistiche che riguardano gli ospedali. «Ci aspetta una settimana di passione» dice Bordon, il direttore dell’Ausl bolognese. «Abbiamo trasformato in zona Covid tutto quel che potevamo trasformare, ma non siamo certi che possa bastare».

Emergenza

Lo storico e politologo Paolo Pombeni parla di dati emergenziali e comportamenti non conseguenti. «Continuiamo a essere ligi e rispettosi, ma siamo un poco più disinvolti, perché non riusciamo più a sentire l’allarme sociale. Ormai è tutto nel novero delle cose che capitano». Alla fine, questo contrasto tra la gravità della situazione e il rilassamento che si respira per le strade d’anima della città potrebbe invece trovare una spiegazione comprensibile, e umana. «Guardi che non facciamo nulla di male» dice una delle ragazze di piazza Maggiore. «Teniamo indosso le mascherine, cerchiamo di farci forza e di non impazzire. E intanto stiamo sedute qui, per illuderci di essere nuovamente nel mondo di prima». Non è scritto da nessuna parte che riusciremo a tornarci. Ma senza speranza, non ci sarà neppure alcun domani.

CORRIERE.IT

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