Perché Draghi non conviene alla destra

Come se non bastasse, Draghi ha mostrato la giusta determinazione bloccando le 250 mila fiale destinate all’Australia. Mossa approvata in Europa, conforme alle regole di Bruxelles, ma pure in questo caso declinabile come ferma difesa dei nostri interessi nazionali. Non c’è chi non colga un cambio di passo rispetto ai governi recenti. E pure stavolta Giorgia ha faticato a giustificare perché insiste a combattere un premier che finalmente non si fa prendere per il naso. Vista in ottica sovranista, un mistero buffo. La realtà è che Draghi esula dagli schemi consueti, scombina i parametri tradizionali. Fa piangere i “poltronisti” a sinistra, ma nello stesso tempo toglie argomenti e ossigeno alla destra. Che si trova davanti a un dilemma: se va al governo pian piano si normalizza; restando all’opposizione, invece, non tocca palla. 

L’HUFFPOST

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