Viggiù, modello Israele: tutti vaccinati. La promessa di nozze dell’infermiera

di LORENZO CRESPI

Sì, l’abbiamo fatto tutti e cinque in famiglia. E stiamo tutti bene“, un sorriso e un sospiro di sollievo. Emanuele Cadei, col suo giubbotto di pelle, non somiglia agli anziani in fila nei centri di tutta italia. Giovane, ma più grande di tanti ventenni e trentenni che come lui qui si sono protetti contro il virus. “L’organizzazione è stata encomiabile”, strizza gli occhi in un sorriso che si intuisce da dietro la mascherina. La sua è stata una delle ultime dosi a Viggù, poco più di cinquemila abitanti nell’ultimo lembo di Varesotto prima del confine svizzero, il primo paese dove tutti, dai 18 anni in su, si sono vaccinati contro il Covid. Toccherà aspettare il richiamo per cantare vittoria, ma qui sono tutti orgogliosi. E sollevati.

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Quello che è successo nel “laboratorio nazionale” non ha eguali su tutto il territorio italiano: la prima campagna vaccinale di massa su tutta la popolazione, il modello Israele trasferito sulle verdi Prealpi lombarde per mettere una barriera al ricettacolo delle varianti, che si sono insinuate insieme alla paura e dietro le finestre delle casette ordinate di un paese sparso fra ville e frazioni.

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L’ultima volta che il resto d’Italia aveva sentito parlare di questo lembo di penisola era quando, ai tempi di una Lega ancora bossiana, nel 2009 fu eletta la prima donna sindaco di colore d’Italia, Sandy Cane. Ere geologiche dopo, il primato di cui qui sono felici è però quello della protezione dal virus. Sei giorni di lavoro intensivo, partito dagli over 80, che si sono conclusi ieri, con circa 3.000 residenti che hanno ricevuto la dose, intorno al 70% del totale. Raggiunto l’obiettivo della soglia di immunità di gregge. Sospira di sollievo la poca gente per le strade del comune di confine, dove le restrizioni appena decise dalla Regione sono in realtà un allentamento della zona rossa, ormai quasi inutile. La brutta sorpresa era arrivata con le analisi dei laboratori medici: qui era stato riscontrato un cluster unico in Italia per proporzioni, con 13 soggetti affetti dalla versione scozzese del virus e cinque da una variante ancora ignota, che neppure allo Spallanzani avevano mai visto e che ora stanno cercando di analizzare.

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