Sanremo 2021, il meglio e il peggio della prima serata

alice castagneri

«Nessuno ride. Nessuno applaude davvero. Non si sa se piace o no». La prima puntata del Sanremone marziano si può sintetizzare in questa azzeccatissima frase di Fiorello. Potremmo aggiungere solo questo: non si tocca nulla. Giù le mani dalle buste con i nomi dei giovani che raggiungono la semifinale. Giù le mani anche dai fiori, solito omaggio alle cantanti in gara, che vengono portati in scena su un carrellino in plexiglass. Insomma, le rigidissime regole anti-Covid diventano parte di uno show strano dove anche le piume del costume di Achille Lauro – ironizza Fiore – «sono sanificate». Pagelle Live: Arisa come la sua canzone, potevi fare di più; Fedez (in lacrime) e Michielin sono da vittoria

Gli applausi finti non si possono sentire (arrivano spesso fuori tempo massimo). Il teatro vuoto è un colpo al cuore. Non basta chiamare in causa gli spettatori-fantasma qua e là nelle gag per dimenticarsi che sotto all’Ariston c’è il deserto.  L’inizio è al buio. Si sentono solo le voci di Amadeus e l’amico. Fiore ad Ama: comincia a dire le tue frasi. Questo è il Festival della ricrescita. Ama lo corregge: della rinascita semmai. Ma perché al buio? «Perché così possiamo fare gli scongiuri seri senza che nessuno di veda», dice Fiorello prima di benedire l’amico conduttore. Le luci si accendono e il direttore artistico dà il via alle danze (lunghissime come sempre).  Le pagelle di Michela Tamburrino: “Arisa con le unghie da cassiera californiana, evviva la Bertè-fata Turchina con le farfalle in testa”

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